Abusi nella gestione del cimitero di Monreale: archiviata l’inchiesta

Redazione

Cronaca - I funzionari erano indagati dal 2015

Abusi nella gestione del cimitero di Monreale: archiviata l’inchiesta
I fatti risalgono 2006, a seguito su una presunta esistenza, all'interno del cimitero di abusi edilizi sotterranei

12 Febbraio 2021 - 17:49

Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palermo ha disposto l’archiviazione del processo mosso a carico dei Funzionari del Comune di Monreale, Maurizio Busacca, Salvatore Termini , Salvatore Palazzo e dell’ingegnere Francesco Rincione. Lo afferma una nota di uno dei difensori, Salvino Caputo. Il Pubblico ministero, si legge, ha richiesto al Giudice per le indagini preliminari la archiviazione delle accuse, richiesta che è stata condivisa dal magistrato procedente.

I fatti ebbero inizia nel lontano 2006, a seguito di esposti che segnalavano la presunta esistenza, all’interno del cimitero monumentale di Monreale, di abusi edilizi sotterranei per ampliare le sepolture gentilizie ottenute 6 anni fa in concessione dal Comune e dall’altro la gestione dei loculi stessi, che secondo le accuse sarebbero stati venduti dai concessionari per il prezzo di circa 5 mila euro. I carabinieri della Compagnia di Monreale, coordinarti dalla Procura della Repubblica di Palermo, sottoposero ad osservazioni circa 200 loculi, riscontrando violazioni di natura urbanistica e ampliamenti abusivi di loculi, in totale difformità dei progetti presentati. Le indagini furono portate avanti anche attraverso l’apertura delle sepolture gentilizie dei concessionari privati e l’identificazioni delle salme, con controlli incrociati tra gli atti cimiteriali e la documentazione anagrafica ed urbanistica.

Dopo sei anni di indagine, sottolinea Caputo, arriva l’ archiviazione nei confronti dei tre funzionari dell’Ufficio tecnico comunale e dell’ingegnere Francesco Rincione, che aveva curato il progetto di una tomba gentilizia privata. “Già ci eravamo opposti – hanno dichiarato gli avvocati Francesca Fucaloro, Salvino Caputo e Giada Caputo – alla richiesta di proroga delle indagini preliminari , in quanto dalla valutazione degli atti urbanistici e dai documenti difensivi prodotti eravamo certi della inesistenza dei reati di falso, omissioni di atti di ufficio e di falsità ideologica commessa da privati. Dopo sei anni giunge una richiesta di archiviazione che chiude un capitolo doloroso per la vita di Dirigenti, professionisti e funzionari comunali”.

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