Badante inscena rapina e sottrae denaro e gioielli per 30 mila euro ad anziano

Redazione

Palermo - Le indagini

Badante inscena rapina e sottrae denaro e gioielli per 30 mila euro ad anziano
La polizia ha arrestato anche il marito e un altro complice che ha materialmente compiuto materialmente la rapina

16 Gennaio 2021 - 11:30

Rubano denaro e monili per 30 mila euro ad un anziano. Con questa accusa, la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip presso del tribunale di Palermo, nei confronti dei palermitani, A.G. 40enne. C.C. 45enne e O.N. 43enne, tutti incensurati, ritenuti responsabili del reato di furto in concorso aggravato dall’essere stato commesso con abuso di relazioni domestiche, approfittando di circostanze di persona tali da ostacolare la privata difesa, in danno di una persona anziana.

I fatti risalgono al 24 marzo 2019 quando O.N., allora badante della vittima, denunciò una rapina, commessa da uno sconosciuto che, dopo averla confinata all’interno di una stanza dell’abitazione dove prestava servizio di assistenza ad un anziano con problemi di deambulazione, sottrasse una cassetta metallica contenente denaro, orologi di pregio e monili, per un valore complessivo di circa 30.000 euro. Le successive indagini, condotte da personale della Squadra Investigativa del Commissariato “Libertà”, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo, hanno sollevato numerosi dubbi sulla versione resa dalla badante e quindi sulla natura del reato predatorio, inizialmente qualificato come rapina.

Tra gli altri particolari, è stato, infatti notato che: sulla porta blindata non si sono rilevati segni di effrazione, men che meno in relazione ad una presunta forzatura legata al rinvenimento di un frammento di lastra radiografica, quest’ultima quindi presumibilmente abbandonata ad arte per simulare la rapina; come accertato dai sopralluoghi effettuati dalla Polizia Scientifica, una sola stanza era stata messa a soqquadro dal malvivente ed essa era quella dove erano custoditi i preziosi; la visione delle immagini registrate dalle telecamere condominiali ha chiarito come le fasi dell’ingresso e dell’uscita del rapinatore siano avvenute in un lasso di tempo molto breve ed incompatibile con le fasi di una rapina, asseritamente concitate e laboriose. “Queste circostanze hanno accertato innanzitutto – spiegano dalla Questura – come il reato sia stato compiuto da persona che sapeva come muoversi e quindi profonda conoscitrice dei luoghi”.

“Si è infine giunti alla determinazione – aggiungono dalla Questura – che quanto dichiarato dalla badante fosse una messainscena ed i successivi riscontri hanno condotto i poliziotti alle identità dei due complici ed alla reale natura del reato, un furto aggravato, compiuto fisicamente da A.G., con la collaborazione della domestica, O.N., “basista” del colpo e del marito di quest’ultima C.C..

Altre notizie su monrealepress

Commenta

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it