Realizzava mascherine senza nessun tipo di autorizzazione e prive delle indicazioni di sicurezza. I finanzieri di Bagheria, durante alcuni controlli del territorio sul rispetto delle norme di contenimento dell’epidemia da Covid-19, hanno sottoposto a sequestro amministrativo circa 3.000 mascherine chirurgiche. In particolare, l’operazione è scaturita da un controllo effettuato dai militari nei confronti di un soggetto trovato in possesso di 150 mascherine, appena acquistate, prive di etichette e certificazioni sanitarie.
I finanzieri si sono recati tempestivamente presso il rivenditore, una ditta operante nel commercio di prodotti tessili ubicata nel comune di Misilmeri, che al piano superiore del locale aveva realizzato un laboratorio per la produzione di mascherine che venivano poi vendute al pubblico al prezzo di 80 centesimo ognuna. “Questo avveniva in assenza delle prescrizioni previste dal Codice del consumo – spiegano dal Comando – che impone il divieto di commercio sul territorio nazionale di qualsiasi articolo o confezione di prodotto che non riporti in forme chiaramente visibili o leggibili in lingua italiana, tutte le informazioni destinate ai consumatori”. Ad esempio, il nome del produttore, dell’importatore nonché le caratteristiche qualitative del prodotto. I finanzieri hanno quindi proceduto al sequestro amministrativo di circa 3.000 mascherine rinvenute e a segnalare il titolare della ditta alla Camera di Commercio per la sanzione amministrativa che va da un minimo di 516 euro a un massimo di 25.833 euro.
Un commento a “Coronavirus, sequestrate 3 mila mascherine prive di certificazioni”
Comments are closed.