Si organizzano sulle chat WattsApp e su Facebook, inneggiando alla rivolta e all’assalto dei supermercati. Sono centinaia di cittadini che si dicono di essere ridotti alla fame e si organizzano per compiere assalti a supermercati e negozi di alimentari.
Il primo episodio già ieri, in un supermercato Lidl di Palermo, dove un gruppo di persone hanno riempito i carrelli e poi hanno tentato di uscire senza pagare la spesa appena fatta. Mentre fuori i clienti in fila aspettavano il proprio turno per entrare, all’interno dell’esercizio commerciale si è scatenato il parapiglia. Una ventina di persone, infatti, avrebbero cercato tra gli scaffali la merce desiderata, l’avrebbero messa dentro il carrello, ma una volta arrivati alle casse avrebbero cercato di uscire senza pagare. “Non abbiamo soldi”, avrebbero risposto al personale del supermercato. A quel punto è scoppiato il caos ed è stato necessario l’intervento di poliziotti e carabinieri per riportare la calma dentro il negozio.
La situazione però si sta complicando, nelle ultime ore sono infatti nati diversi gruppi privati su Facebook e WattsApp, dove gli iscritti si organizzano per assaltare supermercati e negozi di generi alimentari. Tra questi “Rivoluzione nazionale”, un gruppo di cui farebbero parte già centinaia di palermitani. “Basta stare a casa, dobbiamo mangiare”, dicono. E poi ci sono i vari messaggi audio scambiati tra i membri dei gruppi.
“Ama a scinniri ne piazzi, tutti”. “Io sono pronto a fare la guerra”. “Maschere e mezza verso i palazzi dei propri comuni. Buttate tutti fuori ma non toccate o rubate nulla”. “Con 40 euro mazze e maschere si trovano, ne abbiamo le pa… piene”. Questi sono alcuni dei messaggi dei partecipanti del gruppo che promettono di mettere a ferro e fuoco la città per garantire “il pane per le proprie famiglie”.
Intanto già da questa mattina le forze dell’ordine hanno iniziato a presidiare gli ingressi dei centri commerciali, per scongiurare azioni di guerriglia. “Ragazzi, vi dico una cosa: mettetevi cose imbottite addosso perché le bastonate sono enormi perché con il manganello sti figli di… non babbiano. É buono che ti dicono ‘pietà’, butta il sangue e muori pezzo di m…”. É il contenuto di un altro messaggio audio che gira su alcuni gruppi privati di Facebook.
Un commento a ““Butta il sangue e muori pezzo di m…”, sui social inneggiano alla rivolta”
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