Ormai è anche psicosi. Attimi di paura, come racconta La Repubblica al pronto soccorso dell’ospedale Cervello a Palermo per un sospetto caso di coronavirus. Un uomo si è presentato al reparto di Malattie infettive dell’ospedale di via Trabucco, senza passare dall’area di emergenza denunciando i sintomi dell’influenza, ovvero tosse, febbre e arrossamento agli occhi. Ma non solo. Il paziente ha riferito di aver partecipato a una colazione con turisti cinesi provenienti dalla Germania un mese fa. Dal momento che è già trascorso il periodo di quarantena stimato in circa due settimane, i medici hanno ritenuto che non fosse un paziente a rischio.
“A quel punto il paziente si è recato al pronto soccorso per una valutazione generale delle condizioni di salute – si legge nell’articolo de La Repubblica – Non si sa se la scelta di recarsi al Pronto soccorso è stata una decisione autonoma oppure gli è stato suggerito dai sanitari di Malattie infettive. Una volta giunto al pronto soccorso, il paziente ha riferito al triage i sintomi e ha ribadito di essere stato a contatto con turisti cinesi un mese fa. I sanitari hanno comunque ritenuto precauzionalmente di eseguire il tampone per la ricerca del coronavirus e hanno disposto il trasferimento in Malattie infettive, attivando l’ambulanza di bio-contenimento del 118 come da protocollo disposto dall’assessorato regionale alla Salute, in applicazione della direttiva ministeriale”.
Ma quando i sanitari del Pronto soccorso hanno attivato il protocollo, distribuendo un centinaio di mascherine al personale, ai pazienti e ai parenti presenti nelle aree di emergenza si è scatenato il panico. “L’uomo di circa 40 anni – racconta il figlio di una donna in osservazione al Pronto soccorso a Repubblica – è arrivato in moto. Quando gli operatori hanno attivato la procedura di emergenza, chiudendo tutti i pazienti nelle loro stanze e facendo uscire tutti coloro che erano presenti nella sala d’attesa, è scattato il panico”. All’arrivo dell’ambulanza con il personale bardato e dotato dei kit di sicurezza, si è scatenato il fuggi fuggi generale. I pazienti in attesa di visita hanno abbandonato la sala. Anche tra il personale sanitario è stato difficile mantenere la calma. E’ stata disposta la chiusura della sala del triage, trasferito momentaneamente in un’altra stanza. Il triage è stato sottoposto a immediata sanificazione. L’area di emergenza, fino a qualche ora fa assediata dai pazienti in attesa di essere visitati, in questo momento è praticamente deserta. Il paziente intanto è stato trattenuto in Malattie infettive, in una stanza di isolamento, in attesa dell’arrivo del risultato dei tamponi.
Da un primo pattern di test antivirali eseguiti dal laboratorio d’analisi del Cervello, sembra che il paziente sia risultato positivo al virus Rsv (virus respiratorio sinciziale). Per escludere del tutto il coronavirus si dovrà aspettare il referto del tampone inviato al laboratorio del Policlinico di Palermo, l’unico al momento dotato dei kit diagnostici specifici.