Riceviamo e pubblichiamo con piacere un articolo scritto dall’artista monrealese Rocco Micale che ieri ha incontrato la giovane e talentuosa cantante Levante. A lei ha donato un ritratto.

Lei è già lì, libreria Mondadori, all’interno del centro commerciale “Forum” di Palermo, puntualissima, alle ore 18 di un giovedì ed esattamente quello del 10 ottobre. Pronta ad autografare le copie del suo ultimo lavoro ai fan che numerosissimi si sono presentati all’appuntamento. Ha l’atteggiamento tipico della ragazza della sua età, consapevole del ruolo che riveste grazie al proprio lavoro, con tutte le certezze e le fragilità di qualsiasi altra ragazza.
Per quanto si dichiari perfettamente a suo agio nel nostro tempo ha un modello di donna, la sua nonna paterna che, evidentemente, ha lasciato una traccia ancora più profonda da individuare nella magmamemoria di Levante ed anche di chi la guarda.

Casuale o volontaria la forza comunicativa, quel filo che lega l’ontogenesi alla filogenesi, la magmamemoria soggettiva a quella collettiva, irrompe e scientemente o inconsciamente, quello che un’immagine trasmette arriva all’altro capo con una limpidezza chiara e disarmante. Lei è una “Diva”. Non perché vi si atteggi ma perché questo naturalmente trasmette. A Caterina Caselli ha ricordato un’amica di Picasso. Ha un volto “antico”. Se indossa un merletto o un collettino chiuso e sfoggia il suo chignon la si può, visivamente, immediatamente ricondurre ad un’altra epoca.

Restituire è riconoscere, ringraziare, nell’accezione sia positiva che negativa dell’atto, consapevole o inconsapevole che sia.  Avvicinarmi al personaggio per coglierne i tratti, nel senso più ampio del termine, ha prodotto il mio grazie all’universo che rappresenta e che mi consente di ripescare suggestioni mnestiche nella mia di “magmamemoria”.
Ho estrapolato, dalla moltitudine di immagini che scaturiscono da questo processo, quella di una bellissima donna che Klimt avrebbe potuto ritrarre come per “Giuditta” o “Adele Bloch Bauer”.