Il modello di “discarica verde” presentato a Partinico

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Il modello di “discarica verde” presentato a Partinico

18 Gennaio 2016 - 00:00

È stato presentato dal Movimento Più, a Partinico, il modello di “discarica verde” sperimentato nel comune di Peccioli, in provincia di Pisa alla presenza dei sindaci e dei cittadini dei comuni della fascia costiera. Giuseppe Valenti, portavoce del Movimento Più, spiega: “Il nostro obiettivo finale è quello del raggiungimento di zero rifiuti. Questo passa attraverso scelte di diverso tipo: è necessaria certamente una spinta culturale forte, proveniente dal basso, cioè dalla società civile. Per arrivare al nostro scopo è importante fare leva su una raccolta differenziata autentica, come finora non è stato fatto in molte realtà della Sicilia. In uno scenario in cui, ancora oggi, non è possibile fare a meno delle discariche, mentre c’è chi pensa ad aprire una sesta vasca a Bellolampo, la nostra proposta, sottoposta al vaglio dell’amministrazione regionale, tende verso il “modello Peccioli”. Questo ci consentirebbe di chiudere tutte le discariche, e con soli due, o tre al massimo, impianti sulla scorta di quello realizzato a Peccioli, in provincia di Pisa, risolveremmo il gravoso problema dell’emergenza rifiuti in Sicilia”.  Francesco Cappello, consulente tecnico e componente del Movimento Più, ha parlato dei benefici che l’adozione di tale modello porterebbe ai cittadini siciliani: “Su tutti individuo quello della public company, cioè dell’azionariato diffuso. Il che significa che anche in caso d’investimenti dall’estero, parte delle risorse resterebbero destinate alle nostre terre. La Belvedere Spa, per esempio, è una società tra Comune di Peccioli e azionariato diffuso. Ad oggi i soci sono circa 900, di cui 500 residenti nel nostro comune, per un investimento totale di circa 5.800.000 euro. Perché non provare a realizzare tutto ciò anche in Sicilia?”. Salvo Lo Biundo, sindaco di Partinico: “L’obiettivo che ci poniamo è quello di raggiungere il 60% della raccolta differenziata in Sicilia. Ma intanto bisogna partire dalla realtà di oggi e dalla percentuale di rifiuto indifferenziato, attualmente superiore, in media al 90%. Nel migliore dei casi si arriva al 40% nelle realtà più avanzate. Il “Modello Peccioli” rappresenta una soluzione concreta a basso impatto ambientale contro l’emergenza rifiuti nel territorio, in grado di creare posti di lavoro, introiti per gli enti locali, sgravi fiscali per i cittadini ed un indotto sulle energie alternative. Si tratta di un esempio di “discarica verde” organizzata secondo un modello dal basso, di azionariato popolare che ha permesso alla realtà toscana che lo ha utilizzato di approfittare di innumerevoli vantaggi per la popolazione. I cittadini e le aziende locali possono diventare azionisti e contribuire alla gestione dell’impianto. La certificazione Emas garantisce criteri di bassissimo impatto ambientale da una parte e d’investimenti  continui in ricerca e nuove tecnologie dall’altra. È possibile lo smaltimento del percolato in loco, che può essere trasformato in acqua distillata e in biogas. Il nostro comprensorio ha tutte le caratteristiche adatte per ospitare il modello Peccioli. Bisogna intervenire in maniera progressiva sulla legislazione regionale per dare ai territori gli strumenti adatti per organizzarsi al meglio”. Nel frattempo è stata individuata un’area che potrebbe essere idonea alla realizzazione del “modello Peccioli” in Sicilia, limitrofa alla nuova zona industriale di Partinico. Dall’amministrazione regionale giunge, inoltre, l’apertura a un dialogo sulle questioni sopra riportate, nell’ambito di un incontro che verrà ufficializzato a giorni. Per saperne di più leggi questo articolo

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