In questi giorni, uno dei temi su cui maggiormente si discute è senza dubbio quello che riguarda la riorganizzazione della cosiddetta “macchina amministrativa” del Comune di Monreale. Sull’argomento interviene il segretario aziendale della Cisl-Funzione Pubblica, Nicola Giacopelli, ricordando anzitutto che “le scelte fondamentali relative al riassetto degli uffici e dei servizi dell’ente competono alla giunta e non certo al segretario generale, chiunque sia: per cui è chiaro che spetta al sindaco Arcidiacono e ai suoi assessori il compito di ridefinire l’organizzazione interna del Comune, nell’ottica ovviamente di migliorarne la funzionalità e la produttività”.
“La precedente amministrazione – sostiene Giacopelli – si è mossa abbastanza bene su alcuni fronti, meno su altri: è lecito aspettarsi da parte di chi ha adesso in mano le sorti della città un impulso deciso, razionale e innovativo sul fronte della riorganizzazione del Comune. Conosciamo le tante difficoltà che in queste settimane si trova a dove affrontare il neo-sindaco, a cui non difetta la buona volontà, ad iniziare dal consistente esodo di dipendenti che andranno a breve in pensione, lasciando sguarniti in alcuni casi posti cruciali; ma in situazioni del genere non bisogna assolutamente ‘appagnarsi’: serve invece mantenere lucidità e muoversi con senso pratico. Poiché è impossibile nell’immediato colmare tutti i vuoti di organico con nuovo personale, è evidente che per qualche tempo occorrerà friggere con l’olio che si ha, anche se, diciamolo in tutta franchezza, non sempre è di buona qualità”.
“Così come senz’altro tutte le altre organizzazioni sindacali, noi della Cisl-FP – conclude Nicola Giacopelli – siamo disponibili a fornire il nostro apporto di idee, suggerimenti e proposte per attuare una riorganizzazione amministrativa che sia realmente funzionale ed efficiente. Le criticità che incombono impongono a tutti, nell’ambito ovviamente del rispetto dei ruoli di ciascuno, l’esercizio di quel senso di responsabilità che viene da tanti invocato, ma che spesso purtroppo resta solo una vuota enunciazione”.