Bocche cucite e massimo riserbo. Lo impone la legge sulla privacy, ma soprattutto lo impone l’imbarazzo che si è venuto a creare. Ci sono 8, forse 9 consiglieri comunali di Monreale, eletti, che hanno dei debiti proprio con l’amministrazione comunale di Monreale. Questo, secondo la legge regionale, non è possibile. Tra questi c’è anche chi deve al comune quasi 10 mila euro. I nomi li conoscono davvero in pochi. Il segretario comunale Domenica Ficano, il sindaco e pochissimi altri.
Nel consiglio comunale di qualche giorno fa sono stati approvati i nuovi regolamenti sui tributi locali. Si tratta di un “ravvedimento operoso” e della “definizione agevolata delle entrare comunali non riscosse in seguito alla notifica di ingiunzioni di pagamento”. E’ una sorta di pace fiscale, come si chiama adesso, un modo per permettere a chi ha debiti proprio verso il comune, di rientrare con pochissima mora e in fretta. I due regolamenti sono stati proposti dall’assessore Giuseppe La Fiora, proprio per facilitare la riscossione dei tributi locali e permettere ai cittadini di regolarizzare le proprie posizioni contributive.
La questione della mancata riscossione dei tributi locali a Monreale è un fatto molto grave. Le percentuali di non paganti non si conoscono con precisione. C’è chi parla addirittura del 60 per cento di morosi. Ma i dati non li possiamo confermare. Nel consiglio comunale di qualche giorno fa il consigliere de Il Mosaico Fabrizio Lo Verso era intervenuto proprio su questa vicenda sollevando il problema delle alte percentuali di mancata riscossione dei tributi locali, analizzandone le cause e chiedendo all’Amministrazione di studiare le soluzioni per il potenziamento dell’Ufficio tributi, l’eventuale adozione di un nuovo metodo di riscossione e il miglioramento del rapporto Comune-contribuente.
Il nuovo regolamento dunque, è stato visto come una possibile soluzione al problema. Ma la questione non deve distrarre. Già, perché adesso si impone una riflessione. I consiglieri morosi, eletti, adesso hanno la possibilità di rientrare dai loro debiti in maniera veloce e senza pagare mora e interessi. Ma si pone una questione delicata. All’atto del giuramento, i consiglieri hanno fornito una dichiarazione falsa, dichiarando di non avere nessun debito con l’amministrazione comunale. Avevano dieci giorni di tempo per regolarizzare le loro posizioni nei confronti del comune e non l’hanno fatta. Adesso il segretario cosa farà? La questione potrebbe anche finire nelle aule dei tribunali.
Un commento a ““Condono” ai consiglieri morosi: il comune riscrive i regolamenti sui tributi”
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