Turismo, servono fatti. E il Duomo rimanga aperto anche a pranzo

Giorgio Vaiana

Cronaca - Dieci nostre considerazioni

Turismo, servono fatti. E il Duomo rimanga aperto anche a pranzo
Una lunga fila di persone in attesa davanti al portone

23 Aprile 2019 - 08:53

Ieri nel giorno di Pasquetta, Monreale è stata presa d’assalto dai turisti. Circolano sui social alcune fotografie che mostrano una lunga fila di turisti in attesa di entrare al Duomo, patrimonio Unesco, chiuso per la pausa pranzo. La cosa ci ha dato la possibilità di fare alcune considerazioni.

1 – Monreale continua ad essere una meta molto ambita da parte dei turisti. Questo nonostante i trasporti siano quello che siano, nonostante i rifiuti siano ricominciati ad apparire in posti più o meno noti, nonostante da decenni non si sia fatto mai nulla per incentivare l’arrivo dei turisti in città

2 – Troviamo inconcepibile che il Duomo rimanga chiuso per la pausa pranzo. Non è possibile. In tutte le città del mondo i principali monumenti rimangono aperti con orario continuato. Il duomo di Milano apre alle 8,30 e chiude alle 19, così come il Colosseo di Roma, il Duomo di Firenze è aperto dalle 10 alle 17 solo per rimanere in Italia; la Sagrada Familia di Barcellona in Spagna ad esempio in estate è aperto dalle 9 alle 20. E a volte anche dopo. Insomma assurdo chiudere il portone in faccia ai turisti che devono aspettare la riapertura. Non è certo una buona pubblicità per una città che vuole vivere di turismo.

3 – Piuttosto, e ci riagganciamo al punto numero 2, si rivedano le tariffe di ingresso alla Cattedrale. Il Duomo di Monreale è tra i monumenti “meno cari” da visitare. Si pensi ad un prezzo maggiorato, ma si offra al turista la possibilità di visitare Monreale in maniera diversa. Magari un ticket comulativo. Insomma si dia un adeguato servizio per il prezzo proposto. Salire sulla Torre di Pisa costa 18 euro. E non c’è assolutamente nulla da vedere, se non la vista mozzafiato dall’alto di piazza dei Miracoli. La Diocesi (e confidiamo nella grande attenzione del vescovo Michele Pennisi) è fondamentale per il rilancio turistico di Monreale

4 – I BAGNI!!! Lo urliamo. Basta scherzare con questa cosa. I bagni sono necessari. I commercianti non ne possono più di far fare pipì ai turisti nei loro servizi igienici

5 – A proposito dei commercianti. Smettetela (per fortuna non tutti lo fanno), di vedere i turisti come “polli da spennare”. I turisti sono risorsa. Sono fondamentali per la sopravvivenza della nostra città. Quando tornano a casa devono far venire voglia ai loro familiari e ai lori amici di visitare Monreale. Se è il caso, mettiamo in mostra tutta la nostra accoglienza di cui i siciliani sono grandiosi. Il caffè offriamolo ogni tanto. E facciamo tanti sorrisi, ma tanti

6 – Il turista che viene in Sicilia parte pieno di pregiudizi. Lo sappiamo tutti. Poi si sa che qui crollano tutti, perché non siamo tutti mafiosi, non ci sono scippatori ad ogni angolo e nessuno vuole truffare i tuisti. Ma ciò di cui hanno bisogno queste persone, anche quelle che vengono a Monreale, è sentirsi al sicuro. Sarebbe bello vedere sempre in piazza una pattuglia dei Carabinieri e della Polizia Municipale

7 – Liberiamo via Torres. Basta assistere a questo spettacolo indecoroso. Via gli abusivi. Subito, senza se e senza ma

8 – Ufficio turistico, se qualcuno lo ha visto e sa come funziona ci scriva all’indirizzo redazione@monrealepress.it

9 – Basta dire che ci vogliono soldi per fare eventi. Si va bene. Ci vogliono. Ma i possono fare anche in altri modi. Attenzione, stiamo parlando di eventi di un certo tipo. Le sagre di “qualunque prodotto” lasciamole fare agli altri. Ci si deve elevare. Organizzare manifestazioni di grossa rilevanza culturale. Che siano di forte richiamo

10 – Caro nuovo sindaco che ci stai leggendo. Tocca a te. Hai 5 anni per cambiare Monreale. In meglio. I programmi elettorali ci fanno ridere. E’ facile dire “farò”, “costruirò”, “porterò”. Le difficoltà poi le conosciamo tutti. Ora è venuto il momento di agire. Monreale è in bilico. O si cade o ci si rialza. Cose concrete.

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