Alberto Arcidiacono, senza voce, ma con una grossa determinazione presenta ufficialmente la sua candidatura come sindaco di Monreale. L’aula consiliare è stracolma, è vero, ma ci sono anche cento candidati che lo sostengono e quindi va da sè che la sala faccia registrare il tutto esurito. Prima di Alberto parlano i rappresentanti delle varie liste che appoggiano Alberto.
In Aula ci sono anche vecchie conoscenze del mondo politico di Monreale. Ci sono gli ex assessori comunali Nicola Taibi e Alessandro Zingales, gli ex del Partito democratico Manuela Quadrante, Sandro Russo Paola Naimi e Aurelia Di Benedetto. E anche Salvo Lo Giudice e Ester Bonafede, Vicecommissario regionale Udc in Sicilia che con una nota stampa ha ufficializzato che il partito sosterrà la candidatura a sindaco di Alberto.
Non si parla di programmi, però, “per quello ci sarà tempo dopo che avremo depositato i documenti al comune”, spiega Arcidiacono. In realtà nessuno, nel corso delle presentazioni si è sbilanciato. Tutti i candidati, fino ad oggi, hanno parlato un po’ per frasi fatte, un po’ per attacchi verso l’amministrazione Capizzi, un po’ cavalcando l’onda del malcontento generale che si respira a Monreale. Non fa eccezione Arcidiacono che ricomincia dove aveva lasciato 5 anni fa, proprio all’interno dell’aula consiliare.
“Abbiamo ripreso il nostro lavoro con lo stile sobrio e garbato che ci contraddistingue – dice Alberto – in silenzio. Noi abbiamo sperato fino alla fine che il Cambio di Logica, così sbandierato e urlato, ci fosse davvero. Ma siamo stati delusi. Siamo convinti di essere una risorsa per questo territorio. E’ l’alba di un nuovo giorno per Monreale, un cammino verso la normalità di Monreale. Ecco perché per Monreale desideriamo normalità, non miracoli. Capizzi è riuscito a far fallire questo comune. Loro ci hanno condannato”. Poi Alberto chiude, per mancanza di voce: “Desideriamo costruire una Monreale serena, pulita, dignitosa e decorosa”. E cita il mito di Sisifo: “Vogliamo spostare questo macigno, ma tenendolo pben saldo in cima alla montagna”.