Maxi operazione dei carabinieri di Trapani che hanno arrestato 27 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere secreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione. Per gli stessi reati altre 10 persone sono indagate a piede libero. Tra gli arrestati numerosi esponenti politici e istituzionali della provincia di Trapani. Scoperto un vasto sistema corruttivo negli enti locali, quali il comune di Castelvetrano e l’Inps di Trapani.
Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Trapani, sono iniziate nel 2015 e hanno avuto come fulcro Giovanni Lo Sciuto, ex Deputato Regionale, in carica fino al 2017, a carico del quale sono emersi gravi indizi di reità in ordine alla commissione di numerosi reati contro la pubblica amministrazione il cui fine ultimo era costantemente quello di ampliare la sua base elettorale in vista delle varie elezioni e di conseguenza il proprio potere politico.
Le indagini hanno accertato che Lo Sciuto creava uno stabile accordo corruttivo con Rosario Orlando – già responsabile del Centro Medico Legale dell’Inps, fino al maggio 2016, poi collaboratore esterno dello steso ente quale “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili”- che riusciva a corrompere, attraverso regalie ed altre utilità, nonché la sua intercessione con l’ex Rettore Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all’Istruzione e destinatario di informazione di garanzia, per l’aggiudicazione di una borsa di studio a favore della figlia presso l’università di Palermo. Da Orlando l’ex deputato regionale otteneva la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge. Ogni pensione di invalidità fatta concedere, in forza del consolidato accordo corruttivo, rappresentava per l’ex onorevole regionale un cospicuo pacchetto di voti certi. Circa 70 sono i casi di pensioni di invalidità, attualmente al vaglio degli inquirenti, concesse a cittadini sponsorizzati da Lo Sciuto.
L’ex deputato regionale godeva inoltre del rapporto privilegiato con il presidente dell’ente di formazione professionale “Anfe” (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), Paolo Genco, anch’egli arrestato, con il quale creava uno stabile accordo corruttivo. Genco infatti gli garantiva sostegno economico e raccolta di voti per le sue candidature, così da rafforzare la sua posizione politica, nonché il suo consenso popolare, strettamente connesso alle assunzioni presso l’Anfe. Lo Sciuto riusciva infatti ad ottenere assunzioni per persone da lui segnalate oltre che appoggio elettorale, anche finanziario. In cambio intercedeva al fine di agevolare la concessione dei finanziamenti a favore dell’ente. Inoltre in qualità di deputato regionale e membro della commissione cultura, lavoro e formazione si prodigava per l’approvazione di delibere e progetti di leggi regionali a favore dell’Anfe.
L’indagine ha dimostrato l’esistenza di un’associazione a delinquere promossa ed capeggiata da Giovanni Lo Sciuto con la collaborazione, nel settore organizzativo, del massone Giuseppe Berlino, associazione che, con certezza indiziaria, vede tra i suoi membri ad esempio l’ex Sindaco di Castelvetrano Felice Errante Jr., l’ex Vice Sindaco di Castelvetrano Vincenzo Chiofalo ed il commercialista massone Gaspare Magro. Gli scopi dell’associazione anche il condizionamento e l’asservimento dell’attività di organi costituzionali e di articolazioni territoriali della pubblica amministrazione alle finalità segrete della “loggia”. Tali finalità venivano, in particolare, perseguite con modalità che garantivano la segretezza degli scopi associativi e della reale composizione del sodalizio, anche e soprattutto grazie al ruolo di appartenenti alle istituzioni.
L’associazione creava accordi collusivi con esponenti di rilievo del mondo politico, delle forze dell’ordine, delle istituzioni e degli enti di governo del territorio, del comparto sanità e dell’imprenditoria, nell’infiltrazione nei centri di potere di membri dell’associazione segreta o comunque di soggetti etero diretti dagli associati in modo da strumentalizzarne l’azione al perseguimento delle finalità del sodalizio stesso ed, infine, infiltrando appartenenti al sodalizio criminoso o altri soggetti legati a Lo Sciuto da vincoli di fedeltà all’interno delle logge massoniche e sfruttando a fini elettorali l’appoggio delle logge, appoggio che veniva ricambiato con il sostegno da parte di Lo Sciuto alle richieste di nomina, segnalazioni e raccomandazioni provenienti da affiliati alla massoneria – come avvenuto nella scelta fatta dall’ex Sindaco Errante di nominare, su indicazione di Lo Sciuto, 4 nuovi assessori iscritti a logge massoniche.
Tutte le condotte ideate da Lo Sciuto e dai suoi sodali erano finalizzate all’ampliamento sempre maggiore del potere di influenza del consesso criminoso nei settori nevralgici della politica, della pubblica amministrazione e della sanità; giungendo, come nel caso del Comune di Castelvetrano ad un controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche ed amministrative, al condizionamento delle scelte inerenti le nomine in enti pubblici o di interesse pubblico (come nel caso dell’Ipab Infranca e del Parco Archeologico di Selinunte e della nomina di Berlino all’interno della segreteria dell’assessorato regionale), la predisposizione di bandi e l’assegnazione di finanziamenti regionali, all’assegnazione di pensioni di invalidità o indennità di accompagnamento ed all’assunzione in strutture pubbliche e privata (una fra tutte l’Anfe) di soggetti scelti da Lo Sciuto sulla base di interessi clientelari, affaristici o personali.
La macchina di potere utilizzava tali modalità d’azione anche e soprattutto per condizionare le competizioni elettorali ed ottenere l’elezione dei componenti dell’associazione grazie all’enorme rete clientelare creata mediante la commissione dei reati fine dell’associazione a delinquere stessa (corruzioni, abusi di ufficio,truffe in danno dello Stato e falsi contro la fede pubblico). In tale contesto di profondo condizionamento, è estremamente sintomatico il caso del Comune di Castelvetrano in cui Lo Sciuto ed i suoi sodali, dopo aver “governato” tramite il Sindaco Errante ed il Vice Sindaco Chiofalo dal 2012 al 2017, raggiungevano un accordo con l’ex rivale politico Luciano Perricone, raggiunto da misura cautelare degli arresti domiciliari, finalizzato alla elezione di Perricone alla carica di Sindaco in occasione delle elezioni del 2017 (non tenutesi in considerazione del sopravvenuto commissariamento del Comune).
“Preme osservare – spiegano dal Comando – che non viene contestata, dal Gip, l’appartenenza alla massoneria”. Non viene addebitata infatti alcuna responsabilità al maestro venerabile della Loggia al cui interno si annidava l’associazione segreta, in quanto è emerso chiaramente come il “gruppo occulto”, facente capo a Lo Sciuto, prendesse le decisioni a prescindere dalle direttive della loggia palese e si avvalesse degli aiuti degli appartenenti occulti più che di quelli palesi in caso di bisogno.
L’indagine ha infine portato alla luce diversi episodi di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di Lo Sciuto da parte di appartenenti alle Forze dell’Ordine e di esponenti politici regionali quali l’ex deputato regionale Francesco Cascio, tratto anch’egli in arresto.
Destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere
1) LO SCIUTO Giovanni
2) GENCO Paolo
3) MAGRO Gaspare
4) ANGILERI Giuseppe
5) CALCARA Isidoro
6) PASSANANTE Salvatore
7) VIRGILIO Salvatore
8) GIACOBBE Salvatore
9) ORLANDO Rosario
10) BERLINO Giuseppe
Destinatari di ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari
1) MORTILLARO Maria Luisa
2) GIAMMARINARO Vincenzo
3) CASCIO Francesco
4) BARBA Adelina
5) GENNA Sebastiano
6) DI LIBERTO Giovanna Ivana
7) CAMMARERI Giuseppe
8) LENTINI Vincenza Daniela
9) SALERNO Gaetano
10) DI GIORGIO Antonio
11) CAMMISA Alessio
12) BARRESI Antonietta
13) MESSINA DENARO Francesco
14) CHIOFALO Vincenzo
15) GERACI Tommaso
16) ERRANTE Felice Junior
17) PERRICONE Luciano
Destinatari di misura coercitiva dell’obbligo di dimora
1) LI CAUSI Valentina
2) CLEMENTE Filippo Daniele
3) CORSO Arturo
4) BACCHI Gaetano
5) BIONDO Zina Maria N. Sadusky (USA)
Destinatari di misura interdittiva
1) SALUTO Giorgio
Un commento a “Condizionavano la politica: in manette 27 persone. C’è anche Francesco Cascio”
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