Appuntamento irrinunciabile per i monrealesi venerdì alle 18 presso la Collegiata. Perché avverrà la consueta “Calata dei Veli”, o “De modo discooperiendi Sancitissimum Cricifixum”. Un rito iniziato nel 1620 dall’Arcivescovo Mosnignor Girolamo Venero. Una tradizione che è mutata rispetto a quella ideata dall’arcivescovo monrealese, a cui è stato aggiunto un velo. Un’aggiunta che rimane ancora oggi un mistero. Tanto che Don Giuseppe Salamone, della Collegiata, rivela che a breve saranno effettuati degli studi preci ed approfonditi per tentare di dare una data al velo, il primo, che nel rito originale non era previsto. Il Crocifisso è pronto. Sull’altare un grosso drappo rosso ne cela la visione ai fedeli. Venerdì ci sarà la scopertura dei sette veli (drappo rosso compreso) in una celebrazione che Don Salamone ha un po’ rivisitato pur mantenendo la sua tradizione. I veli, cadendo, uno dopo l’altro, ripercorrono la Passione di Cristo. “Il commiato di Gesù dalla Madre” (il velo di cui non sa praticamente nulla), “La cattura di Gesù nell’orto”, “La Flagellazione alla colonna”, “Ecce Homo”, “Gesù caricato della croce e aiutato dal Cireneo”, “Expiravit”, ed alla fine il drappo rosso. Quest’anno la celebrazione ha un valore ancora più importante. Visto che coincide con la presenza della “Croce dei giovani” a Monreale, voluta da Papa Giovanni Paolo II in occasione della prima giornata della Gioventù. Stasera sarà portata in Duomo e venerdì i ragazzi saranno presenti alle celebrazioni in Collegiata.
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