Il giorno dopo l’ennesimo crollo che si è verificato in villa, parliamo con Tonino Russo, ex deputato nazionale e uno dei promotori, insieme ai volontari del Gruppo SiAmo Monreale, del recupero e della sistemazione di questo spazio verde così dibattuto negli ultimi anni. Lo smottamento di questi giorni, come quello di novembre, per fortuna non crea nuovi disagi ai cittadini e ai turisti che visitano la villa, perché riguarda l’area già da anni chiusa al pubblico.
In questi giorni e a novembre è crollato solo ciò che era in bilico, sospeso in aria sull’ingrottamento, dal marzo 2011. Tonino rivela subito una bella notizia: “Abbiamo uno studio geologico approfondito che ci rassicura sulla natura del terreno e conferma che non possono esserci smottamenti strutturali. Siamo pronti a metterlo gratuitamente a disposizione, perché serve intervenire subito con adeguati interventi di consolidamento e ripristino”.
Gli interventi passati di maggio e giugno hanno consentito la riapertura di 40 metri di Belvedere e questi rimarranno fruibili. “Ma fa rabbia notare – dice Russo – che in otto anni non ci sia stata una sola azione concreta di nessuna delle amministrazioni che si sono succedute. Serve un piano d’azione serio”.
Nei mesi scorsi era stata chiesta la convocazione di una conferenza di servizio, “ma non mi pare se ne sia fatto niente”, dice Russo. Anche se, precisa, “va riconosciuto che c’è stata la sensibilità personale e non istituzionale degli amministratori più recenti, ma nulla di più. Penso all’attenzione dell’ex assessore Zingales e anche ad un piccolo supporto alle azioni dei volontari di Piero Capizzi come privato cittadino, ma non ho ravvisato azioni risolutive dell’amministrazione. Dopo gli interventi dei mesi scorsi dei volontari, mi sarei aspettato che si manifestasse uno scatto d’orgoglio e una strategia per affrontare il problema. Invece, nulla di concreto o efficace dal punto di vista istituzionale”.
Non si rischia, però, secondo Russo una chiusura della villa: “Non credo che ci possa essere l’interesse dell’amministrazione Capizzi alla chiusura perché sarebbe un torto alla città e un evidente suo fallimento, non certo di chi si è sbracciato per riportare la villa a condizioni di decenza. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare tutti quanti hanno fatto qualcosa per la villa: da chi ha lanciato appelli e raccolto firme a chi ha offerto il proprio lavoro gratuitamente. Tra tutti, mi preme ancora una volta ringraziare Alessandro Maenza e Piero Faraci”.
Secondo Russo, visto il riconoscimento Unesco del Duomo, si devono coinvolgere in questa vicenda altri livelli istituzionali: “In casi simili, già in passato i governi nazionali o regionali sono intervenuti. Ad esempio per Volterra. L’ex ministro Franceschini 4 anni fa intervenne garantendo un milione di euro in pochi giorni, per tamponare e risanare il crollo del muro medievale della città, anch’essa patrimonio Unesco, come Monreale. Subito dopo, il governo della regione Toscana intervenne finanziando lavori per altri 3 milioni di euro dando prova di serietà e responsabilità. In poco tempo sono stati effettuati gli interventi e tutto è tornato alla normalità. Da noi invece non è accaduto nulla”.
Per questo si pensa ad un incontro con il presidente della regione siciliana Nello Musumeci: “Vorrei invitarlo a Monreale per un sopralluogo e chiedergli di fare come ha fatto il suo omologo in Toscana. Anzi, visto che uno dei suoi più stretti collaboratori è il consigliere Marco Intravaia, voglio approfittare di tale circostanza per chiedergli se possiamo avere la sua collaborazione e una corsia preferenziale per ospitare il presidente della nostra regione in villa Belvedere. Sono pronto ad offrirgli un’arancina, o visto che è catanese un arancino, purché venga. Allo stesso modo mi piacerebbe vedere l’interessamento dei referenti locali delle forze al governo nazionale, Lega Nord e Cinque Stelle, per ottenere lo stesso impegno che garantì a Volterra Dario Franceschini. Con una certezza: qui servono al massimo cinquantamila euro e non cinque milioni”.