Il Nucleo Radiomobile Carabinieri di Palermo, in Corso dei Mille, procedeva ad un controllo di polizia presso una panineria-rosticceria. All’interno dell’esercizio, ubicato al piano terra, che si compone di due ambienti, di cui uno adibito a laboratorio di rosticceria e panineria e l’altro alla vendita al dettaglio, al momento della verifica in piena attività lavorativa, erano presenti Davide Librera, nato a Palermo classe 1972, censurato, che riferiva di essere il proprietario e responsabile dell’esercizio commerciale, ed altre due persone addette alla lavorazione dei prodotti alimentari, risultati lavoratori abusivi. La stessa attività era priva di licenza e di qualsiasi autorizzazione sanitaria. I controlli venivano estesi al contatore dell’Enel, che si trovava all’interno di uno sportello in alluminio, chiuso a chiave. All’apertura, la sorpresa: sulla calotta dello stesso, era posizionato un grosso magnete a forma di parallelepipedo. Pertanto si richiedeva l’immediato intervento di una squadra specializzata della società Enel, che accertava che il magnete utilizzato da Librera permetteva di calcolare solo il 2 % de consumo reale. Il personale Enel provvedeva al distacco della fornitura mediante lo scollegamento del cavo Enel che alimentava il misuratore. Gli stessi operatori, tenendo conto della potenza impegnata contrattualmente, pari a 16,5 kW ed all’errore percentuale riscontrato nella misurazione, ritenevano ammontante a svariate migliaia di euro il danno nei confronti della società Enel. In considerazione che all’interno dell’esercizio commerciale risultavano alimentati un forno elettrico industriale, una cella frigorifera, varie impastatrici e friggitrici, nonché l’illuminazione elettrica degli ambienti e di un grosso faro posto l’ingresso del negozio, in funzione, e in considerazione che il magnete era stato da lui posto diversi mesi addietro, Librera veniva tratto in arresto per furto aggravato di energia elettrica. Il magnete utilizzato per il raggiro, è stato sottoposto a sequestro. L’Autorità Giudiziaria disponeva la custodia (in regime di arresti domiciliari) di Librera presso il proprio domicilio. Il giudizio direttissimo, che si è celebrato nella giornata di ieri, si è concluso con la convalida dell’arresto e la contestuale rimessione in libertà.