Si è tenuta questa mattina in questa Piazza Principe di Camporeale, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale di Brigata Giovanni Cataldo, una cerimonia in ricordo del maresciallo Vito Ievolella. Sul luogo dell’attentato è stata deposta una corona d’alloro sulla lapide dedicata a Ievolella e, successivamente è stata celebrata la Santa Messa nella chiesa di Santa Maria Maddalena, all’interno della Caserma “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia.
Il 10 settembre 1981, Vito Ievolella, a bordo della propria auto con la moglie Iolanda, nell’attesa della figlia Lucia, impegnata in una lezione di scuola guida, venne freddato da sicari di cosa nostra. All’agguato parteciparono quattro killer mafiosi armati di pistole calibro 7,65 e fucili caricati a pallettoni, che giunti a bordo di una Fiat Ritmo, risultata poi rubata, fecero fuoco in direzione del Maresciallo Ievolella, la moglie riportò una leggera ferita. Fu chiaro immediatamente che l’assassinio del Maresciallo Ievolella era da inquadrare in un programma mafioso teso all’eliminazione di quanto si opponesse all’espansione degli interessi di Cosa Nostra.
Per l’omicidio sono stati infatti condannati, Tommaso e Francesco Spataro, Pietro Senapa e Giuseppe Lucchese elementi inseriti in cosa nostra palermitana. I collaboratori di giustizia Salvatore Cocuzza e Salvatore Cancemi, condannati a 10 anni per avere eseguito materialmente l’omicidio, hanno contribuito alla ricostruzione dell’agguato.
Il Maresciallo era molto noto negli ambienti investigativi dell’Arma e tra i Magistrati per le sue capacità professionali, per l’impegno investigativo e per la determinazione nel fare luce tanto sul delitto comune quanto su quello mafioso. Prestava servizio a Palermo dalla sua nomina a vicebrigadiere, prima presso le stazioni di Palermo Duomo e Palermo Centro e dal 1965 presso il Nucleo Investigativo del Gruppo di Palermo. Il valore e l’impegno nell’attività investigativa, gli erano valsi sette encomi solenni e quattordici lettere di apprezzamento del Comandante Generale dell’Arma. Da parte della stampa, aveva ricevuto appellativi come “segugio temuto dai boss” e “specialista in casi difficili”. Il Capo dello Stato gli ha concesso la Medaglia d’Oro al Valore Civile con la seguente motivazione:
“Addetto a Nucleo Operativo di Gruppo, pur consapevole dei rischi a cui si esponeva, si impegnava con infaticabile slancio ed assoluta dedizione al dovere in prolungate e difficili indagini – rese ancora più ardue dall’ambiente caratterizzato da tradizionale omertà – che portavano all’arresto di numerosi e pericolosi aderenti ad organizzazioni mafiose. Proditoriamente fatto segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato tesogli da quattro malfattori, immolava la vita ai più nobili ideali di giustizia e di grande eroismo”.
Nel 2000 gli è stata intitolata la nuova sede della stazione Carabinieri “Falde” nel quartiere Montepellegrino di Palermo, e una strada cittadina. E’ ricordato dai colleghi per la sua capacità di conciliare la qualità di rapporti familiari con il peso e i vincoli delle responsabilità professionali.
L’Assessore al Personale Gaspare Nicotri ha partecipato stamattina, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale alla commemorazione: “Per ben tre volte – ricordano il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore Nicotri – il processo contro i presunti autori del delitto fu annullato in Cassazione dalla Sezione guidata da Corrado Carnevale. Quella vicenda umana e giudiziaria ci porta alla memoria un periodo buio della nostra storia, un periodo in cui pezzi importanti dello Stato erano “distratti” se non collusi, mentre uomini valorosi come Ievolella facevano luce sugli interessi della mafia e sui traffici illeciti che questa gestiva. Anche per questo – concludono – ricordare oggi quel sacrificio è un dovuto atto di riconoscenza e di rispetto per la famiglia e per l’Arma”.
Presenti alla cerimonia la figlia del decorato, Lucia Assunta Ievolella; il Generale di Brigata Giovanni Cataldo, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia; il Prefetto di Palermo Antonella De Miro; il Questore di Palermo Renato Cortese; il Generale di Brigata Giancarlo Trotta, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo; il Generale di Brigata Claudio Minghetti, Comandante Militare dell’Esercito in Sicilia; Il Colonnello Antonio Di Stasio, Comandante Provinciale Carabinieri di Palermo; Matteo Frasca, Presidente della Corte d’Appello di Palermo; il Vice Presidente Regione Sicilia Gaetano Armao, in rappresentanza del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci una numerosa delegazione di bambini, la rappresentanza dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Monreale e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, oltre alle più alte cariche civili e militari.