Il palazzo arcivescovile di Monreale apre le porte al Giubileo della Comunicazione. Da oggi saranno tantissimi gli eventi che si svolgeranno a Poggio San Francesco. La realizzazione del progetto è stata voluta fortemente dall’arcivescovo Michele Pennisi in collaborazione con l’associazione onlus americana Parent to Parent e coinvolge professionalità locali, formate appositamente.

L’Arcivescovo Pennisi ha sostenuto l’importanza del dipartimento per l’autismo dell’arcidiocesi di Monreale che da quasi due anni è impegnato a sostenere i disabili e le loro famiglie in sinergia con enti e organizzazioni di genitori degli Stati Uniti. L’idea del convegno nasce dalla possibilità di rendere visibile e conosciuto il lavoro del dipartimento proprio nell’anno in cui intercorre il Giubileo della Misericordia.

Il sindaco Piero Capizzi ha ringraziato l’arcivescovo, i professionisti e i rappresentanti della onlus americana per la sinergia d’intenti che avrà una positiva ricaduta nell’affrontare il problema dell’autismo nel nostro territorio. Capizzi ha poi sottolineato di come i casi di autismo nella cittadina di Monreale siano in costante aumento. Ed è pertanto necessario un processo di conoscenza che porti a una maggiore sensibilizzazione nei confronti di questa patologia.

L’intervento della vaticanista Cristiana Caricato ha permesso l’incontro con il pensiero di Papa Francesco nei confronti della disabilità. Gli operatori della comunicazione, ha sottolineato più volte la vaticanista, devono poter sentire il loro lavoro come “vocazione”. Una comunicazione, quella dei media, spesso capace di feroci aggressioni lontana dalla parresia, sinonimo di informazione corretta che non mira ad articoli capaci di catturare a tutti i costi l’attenzione del lettore\spettatore. La vera informazione implica l’amore, la tenerezza, la pietas. Papa Francesco ammonisce coloro che nel fare informazione non usano il cervello, il cuore e la coscienza diventando facilitatori del bene condivisibile.

Giuseppe Rotolo, responsabile del dipartimento diocesano di Autismo, spiega la collaborazione tra la diocesi di Monreale e l’associazione Parent to Parent che garantisce un approccio nuovo nella battaglia contro l’autismo. Viene garantita, come avviene a New York, una terapia domiciliare che investe l’intera sfera affettiva del bambino, la famiglia viene supportata attraverso un percorso che conduce ad una crescente capacità di relazione e comunicazione del disabile.

E ne hanno parlato i genitori di Jeremy, Silvia e Roy Verga, che hanno vissuto in prima persona l’impatto con la diagnosi di autismo del figlio di 3 anni. Oggi Jeremy ha 12 anni, ha un percorso normale di vita, studia ed è un esempio per una possibile vittoria contro l’autismo mediante un approccio nuovo e innovativo che Michele Jude, direttore esecutivo di Parent to Parent porta nel mondo come testimonianza intensa ed efficace. Una teoria euristica che si basa sulla Gestalt e utilizza come risorsa le abilità emergenti nel bambino attraverso le diagnosi funzionali.