Sembra una data lontana: giugno 2019. In realtà è dietro l’angolo. E se solo allora conosceremo il nome del nuovo sindaco di Monreale, la campagna elettorale, sotto sotto e quasi sottovoce, è iniziata. Al di là dei nomi che circolano (non ne facciamo, non avrebbe senso), la nostra analisi si concentra su tre, passateci il termine, vecchie volpi della politica monrealese: Salvino Caputo, Filippo Di Matteo e Toti Gullo. Rigorosamente in ordine alfabetico. Tre ex sindaci di Monreale che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia della nostra cittadina.
Salvino Caputo è stato sindaco due volte, in due parentesi diverse: dal 1994 al 1997 e dal 1999 al 2003. Poi Toti Gullo dal 2004 al 2008 e Filippo Di Matteo dal 2009 al 2013. Perché parliamo di loro? Perché i tre stanno pensando di riprovarci. Conferme ufficiali non ce ne sono. Ma ambienti vicini a loro, dicono che i tre ex sindaci vorrebbero tanto indossare di nuovo la fascia e abitare la Sala Rossa del Palazzo di Città. Il più determinato sembra essere Toti Gullo. E’ stanco di fare il consigliere comunale. E il suo addio ad Alternativa Civica, sembra spingerlo verso ambienti di destra. Un film già visto, ma che apre scenari interessanti: potrebbe essere lui l’uomo-copertina da lanciare verso la nuova campagna elettorale. Attorno a lui una cerchia di alleati che spingerebbero Gullo in cambio di posizioni di vertice, dal presidente del consiglio comunale al ruolo di vice-sindaco. Attenzione: non è detto che la vecchia guardia capitanata da Toti Zuccaro non possa avere un ruolo determinante. Gullo, così, lascerebbe solo il “figliol prodigo” Piero Capizzi.
L’amore dei monrealesi per Salvino Caputo non è mai finito. Salvino è sparito dalla scena politica per un po’ per risolvere alcune questioni personali. Ma sotto traccia ha sempre lavorato per tornare alla grande in città. Il suo handicap? L’adesione alla Lega di Salvini. Per il resto, una sua discesa in campo in prima persona metterebbe in crisi gli altri aspiranti alla poltrona di sindaco di Monreale. Caputo, insomma, deve solo valutare le possibilità. Ma soprattutto deve spiegare se è davvero possibile una sua candidatura, perché oggi nessuno sa dare una risposta a questa domanda.
Filippo Di Matteo è totalmente scomparso. Si è dedicato al suo ruolo di avvocato. Ma ha battuto dei colpi nei momenti chiave nel corso dell’amministrazione di Piero Capizzi. Di Matteo non ha digerito la sconfitta al foto-finish di oltre tre anni fa. Sa di poter contare su un elettorato che lo sostiene ancora. Il problema? Trovare gli alleati. Oggi non è semplice.