Come finirà la questione “Circolo Cultura Italia” contro il Comune lo stabilirà un giudice. Intanto il commissario pro-tempore del Circolo, Claudio Burgio, dopo un lungo periodo di silenzio, commenta l’arrivo al Circolo della messa in mora da parte del comune con tanto di richiesta di pagamento degli affitti arretrati. Insomma il Circolo Cultura è sotto sfratto. Se da un lato dobbiamo dire che le iniziative al Circolo Cultura latitano da qualche tempo, è anche vero che comunque rappresenta 120 anni di storia di Monreale e che comunque questa situazione va risolta. In un modo e nell’altro per tentare di salvaguardare un pezzo di storia monrealese. Secondo Burgio, il Circolo e i soci “sono stati offesi dal Comune – dice – per l’azione denigratoria che l’amministrazione, nel maldestro tentativo di recuperare somme per arginare il dissesto, ostentando difficoltà, sta ponendo in essere contro il circolo e quindi contro la città di Monreale, che sulla cultura ha costruito durante i secoli la sua storia, ricca di arte pregiata, di antichi monumenti, ma soprattutto di uomini che della cultura hanno fatto l’essenza e il valore della loro vita”.
“Quest’anno il circolo celebrerà 120 anni dalla sua fondazione, avvenuta più di un secolo fa nel lontano 1898. Un circolo che è stato frequentato da illustri professori, filosofi, artisti, scultori, poeti, pittori, medici, artigiani e tantissimi altri professionisti che hanno contribuito, con il loro operato e la loro passione a fare crescere non solo il sodalizio, ma l’intera comunità monrealese. “Per questo mi sento di consigliare – dice Burgio – di leggere “Il Circolo di Cultura Italia” di Pino Giacopelli, al quale la vostra aridità culturale non ha saputo a tutt’oggi intitolare nulla. E ricordo al sindaco Piero capizzi di aver detto che il nostro Circolo andava tutelato e garantito perché è parte integrante della storia di Monreale”. Poi Burgio attacca Capizzi e la sua amministrazione: “Dobbiamo riconoscere all’amministrazione comunale tantissima apatia nei confronti del circolo, dei suoi soci, perché li connota di colore politico avverso al suo (sempre che si possa capire in questo momento che colore politico abbia la sua casacca) – dice Burgio – eludendo il confronto, tanto da non accettare come più spesso avvenuto, l’invito ad entrare al circolo, se non nelle occasione dove gli è conveniente tagliare un nastro o fare bella figura con il sudore dei soci”.
Secondo Burgio ci sarebbe una nota che il Circolo ha inviato all’amministrazione e che viene ripresa più volte dal segretario generale Domenica Ficano, in cui si ricorda che è stato rescisso ilcontratto di locazione e che il comune consegnava al Circolo l’immobile in cambio della manutenzione, sia ordinaria che straodinaria, le pulizie e il pagamento delle utenze, “cosa che il Circolo ha sempre fatto”, dice Burgio. Ma il Comune invece, ha dato mandato ai suoi legali di sfrattare il Circolo e chiedere le somme dell’affitto arretrate. “Riteniamo denigratoria e offensiva la delibera e l’operato del sindaco e dell’assessore alla cultura che ostentano difficoltà di approccio – dice Burgio – ma anche mancanza di trasparenza sugli atti, nei confronti del sodaliz e dei suoi soci che hanno contribuito con impegno, passione, a dare cultura e lustro a Monreale”.
La replica affidata all’assessore Giuseppe Cangemi: “Non capisco tutto questo clamore – spiega Cangemi – Il Circolo Italia come hanno fatto tutte le associazioni di Monreale, deve regolarizzare la propria posizione con il Comune. Senza un vero e proprio contratto di locazione, il Circolo non può usare l’immobile. Dopo una serie di ricognizioni, abbiamo chiesto a tutte le associazioni di Monreale di firmare un contratto con il Comune. Cito, da esempio per tutti, l’Auser, che è una associazione senza fini di lucro, ma ha solo scopi sociali. Eppure hanno firmato un contratto di locazione, hanno pagato le quote arretrare e siglato una convenzione con il Comune. Così deve fare il Circolo. Ad di là delle situazioni pregresse, è necessario regolarizzare questa posizione”.