I fedeli sono giunti da ogni parte della Sicilia per rendere omaggio alle reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù e dei suoi genitori Zelia e Luigi Martin. Nata ad Alencon nel 1873, muore, giovanissima, all’età di 24 anni, nel 1897, a Lisieux. La sua spiritualità è conosciuta come “Teologia della piccola via”. Teresa propone di ricercare la santità, non nelle grandi azioni ma nei semplici atti quotidiani, a condizione di compierli per amore di Dio. E’ patrona dei missionari e, insieme a Giovanna d’Arco, protettrice della Francia. L’urna reliquaria, custodita, per tre giorni, presso il Monastero delle Carmelitane Scalze di Giacalone, è stata meta di pellegrinaggi.
Numerosi i seminari organizzati per l’evento. Molto partecipata è stata la catechesi tenuta da Padre Sangalli, postulatore per la canonizzazione dei genitori di Santa Teresina, il quale ha sottolineato che “In casa Martin era stata trasmessa l’educazione di amare e di mettere al primo posto Gesù, in qualsiasi circostanza. La fede, la speranza e la carità ci portano all’amore eterno verso il Cristo”. Unico esempio al mondo in cui genitori e figlia sono stati canonizzati, gli incontri hanno avuto come tema principale la vocazione per la santità familiare e religiosa.
Per quella familiare, a dimostrazione dell’importanza, ancora oggi, del sacramento del matrimonio, Don Marco Lupo ha affermato che “La famiglia, nonostante le tante difficoltà quotidiane, rimane, pur sempre, il centro della nostra santità. Luogo, in cui apprendiamo, fin da piccoli, il rispetto per gli altri, i valori per vivere onestamente nella società e l’amore per Dio, nostro Padre”. Per le vocazioni religiose, in particolare modo, si è svolta una celebrazione eucaristica, presieduta dal Rettore del seminario di Monreale Don Giuseppe Ruggirello e animata dai seminaristi. Erano presenti il parroco di Pioppo, Don Nicola Di Lorenzo, il Direttore delle comunicazioni Sociali, Don Antonio Chimenti ed il Direttore del servizio diocesano per la pastorale giovanile, Don Gaetano Gulotta. Don Giuseppe ha sottolineato l’importanza della chiamata alla vita religiosa, claustrale e missionaria purché la risposta sia sincera, vera ed autentica. “Con la vocazione- afferma il Rettore- ci si spoglia di se stessi per rivestirsi di quanto Dio ha voluto per noi”.
Domenica, dopo una breve sosta, presso la parrocchia a lei dedicata, a Monreale, i sarcofagi reliquiari sono tornati al Monastero. Nel pomeriggio, il Rinnovamento nello Spirito ha animato la preghiera insieme ai bambini del catechismo. Ieri mattina, dopo la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, le spoglie mortali dei santi Martin hanno lasciato il territorio di Monreale pronte, ancora una volta, ad infondere il profumo di rose in una altra parrocchia, in giro per il mondo. “Sono stati giorni di feconda grazia- ha affermato l’Arcivescovo- Santa Teresa e i suoi genitori possano custodire nel bene i giovani della nostra Diocesi affinché, docili allo Spirito Santo, possano essere chiamati ad essere al servizio per gli altri e ministri della Chiesa”.