Il Decreto Legge numero 73 del 07 giugno 2017 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale”, rappresenta la risposta del Governo Italiano alla riscontrata “necessità ed urgenza di emanare disposizioni per garantire in maniera omogenea sul territorio nazionale le attività dirette alla prevenzione, al contenimento e alla riduzione dei rischi per la salute pubblica e di assicurare il costante mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale” (cfr. testo dello stesso decreto). La norma si inserisce, come dichiarato nel sito istituzionale del Ministero della salute, all’interno di una più ampia esigenza, cioè quella di rispettare gli obblighi assunti e le strategie concordate a livello europeo e internazionale; in 8 articoli vengono, praticamente, dichiarate obbligatorie per legge, la vaccinazioni anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti Haemophilusinfluenzae tipo B, anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite ed anti-varicella.
“Redatto alla luce delle indicazioni del vigente Piano nazionale di prevenzione vaccinale (che interessa l’età 0-16 anni) – spiega il consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Costantini – il decreto non si preoccupa unicamente di prevenzione e promozione della salute pubblica, ma rientra a pieno titolo, e forse anche a gamba tesa, nella organizzazione della vita delle famiglie italiane con figli in età vaccinale, definendo la persecuzione pedissequa del calendario e delle vaccinazioni, quale condizione necessaria e sufficiente per l’iscrizione alla scuola”.
“Se da un lato – continua Costantini – aumentano le responsabilità in capo ai genitori, dall’altro ci si auspica sempre che a tali restrizioni dovrebbe corrispondere un miglioramento dell’accesso delle famiglie alle strutture deputate a tale scopo, nello specifico i Centri Vaccini. Aumentando il numero delle somministrazioni obbligatorie, sia in termini di tipologia che al tempo stesso di richiami, aumentano i momenti nei quali le famiglie sono chiamate a rivolgersi alle strutture dell’Asp; e quando le strutture si trasformano nei centri delle lunghe attese, nei quali il turno comincia alle prime ore dell’alba, per terminare improrogabilmente entro la fine del turno, la situazione diventa molto complicata per coloro che si trovano nelle condizioni di difficoltà nello raggiungere tali centri, sia per distanza che per disponibilità di tempo”.
Il caso che riguarda direttamente il Comune di Monreale, per il quale il Consigliere del Movimento Cinque Stelle ha ritenuto opportuno di interrogare direttamente il sindaco, interessa la frazione di Grisì. Già da diversi anni nella frazione è stato chiuso il Centro Vaccini. Gli abitanti sono stati pertanto costretti, a rivolgersi al centro di riferimento di piazza Florio nel centro abitato di Monreale, che dista circa 40 chilometri dalla frazione. Nonostante la nascita di comitati ad hoc e le continue lamentele dei cittadini (leggi qui), la situazione, con l’anno scolastico alle porte, diventa sempre più vicina all’insostenibilità. Per un breve periodo, si era tentato di ovviare alla difficoltà, dirottando i cittadini verso il più vicino centro di Partinico; tale situazione, tuttavia, nonostante interessi due territori prossimi per vicinanza, non tiene in considerazione dell’organizzazione logistica dell’Asl, che risponde alle esigenze per territorialità amministrativa (appartenenza ai comuni) e non fisica.
In questo contesto Fabio Costantini, pone l’interrogativo direttamente al sindaco, chiedendo al primo cittadino Piero Capizzi qual è il grado di conoscenza e coinvolgimento dello stesso relativamente ai disagi di quella parte di popolazione, che sembra vivere ai confini di un’altra realtà, in relazione all’interessamento dell’amministrazione relativamente alle innumerevoli esigenze poste in essere dagli stessi abitanti. Costantini continua interrogando il sindaco Capizzi per sapere se e come intenda intercedere presso gli organi competenti, affinché sia una soluzione la strada che verrà perseguita, e non la solita “Soluzione tampone” che traghetti la difficoltà fino alla prossima soluzione elettorale. Infine il Consigliere Costantini chiede al Sindaco quanto tempo ritiene opportuno far trascorrere, prima che si possa tornare a godere di un servizio che rientra nella determinazione della qualità della vita della cittadinanza, direttamente connesso ad un valore che sta alla base del benessere della popolazione: la salute.