A finire nel mirino della Guardia di Finanza è Giuseppe Damiata, consulente del lavoro definitivamente condannato per frode fiscale, truffa, accesso abusivo a sistemi informatici e frode informatica, omesso versamento di contributi Inps e ricettazione.
Indagato per plurimi e gravissimi episodi di frode fiscale commesse tra il 2006 e il 2010, Damiata, come accertato negli anni dalle indagini fiscali svolte dal I Gruppo “Tutela Entrate” del Nucleo di Polizia Tributaria, aveva costituito vere e proprie società di comodo, realizzate al fine di evadere le imposte sui redditi e l’Iva. Damiata è stato ritenuto dal Tribunale di Palermo un soggetto abitualmente dedito a “traffici delittuosi connessi all’esercizio dell’impresa” e che, dunque, vive abitualmente dei proventi della sua attività illecita.
Le indagini sono state condotte facendo anche ricorso alle notizie ricavabili dalle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, tra i quali il noto applicativo denominato “Molecola” e hanno permesso di dimostrare la sproporzione tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati dall’uomo. Il sequestro complessivo dal valore di 1 milione e 500 mila euro, comprende: 3 imprese, 13 immobili, 2 veicoli e 25 fra rapporti bancari e polizze vita.
“Il caso Damiata – spiegano dal comando – dimostra l’applicabilità delle misure di prevenzione patrimoniali previste dal Codice Antimafia anche nei confronti di soggetti non indiziati di appartenere a organizzazioni criminali ma ritenuti pericolosi socialmente, in quanto dediti abitualmente a commettere reati”.