Domani sciopero a oltranza, dichiarato dalla Flai Cgil Palermo, all’azienda agricola Feudo Disisa della famiglia Di Lorenzo, che ha vinto quest’anno al Vinitaly 2016 il premio speciale 5 Star Wines per il miglior vino bianco.
Il sindacato sarà alle 7 davanti ai cancelli dell’azienda di Grisì, dove a occuparsi delle vigne, del grano e degli olivi, 500 ettari nel territorio Doc Alcamo e Doc Monreale per la produzione vitivinicola, ci sono circa 30 lavoratori agricoli a tempo determinato, chiamati dai quattro ai sei mesi l’anno per le varie fasi delle coltivazione. Ci sarà un presidio dei lavoratori davanti all’azienda e l’astensione dal lavoro durerà fino a quando l’azienda non si siederà a un tavolo per discutere i problemi denunciati dal sindacato.
“Da troppo tempo – dichiara il segretario della Flai Cgil Palermo Tonino Russo – assistiamo a enormi ritardi sui pagamenti delle retribuzioni, malgrado l’azienda sia in ottima salute, vinca premi nazionali per l’eccellenza del vino e prenda i contributi dalla Comunità europea, dalla Regione e dall’agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Non ci sono garanzie sulla riassunzione dei lavoratori per le fasi colturali. Il lavoro è duro e disagiato in campagna: non è più sostenibile che per un lavoro così pesante, a bordo dei trattori, spesso con l’utilizzo di prodotti chimici, i lavoratori debbano aspettare mesi e mesi per il loro salario”.
“Da più di un anno, come organizzazione sindacale – aggiunge Tonino Russo – chiediamo un incontro per verificare il rispetto delle norme contrattuali, dell’inquadramento dei lavoratori, dell’orario di lavoro. Ma ancora non siamo stati mai stati convocati, malgrado tante nostre sollecitazioni. L’incontro è pure utile per verificare le condizioni relative alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro, considerato che il settore agricolo è quello dove si registrano più incidenti sul lavoro. E proprio in quest’azienda, nel giugno del 2015, è morto un operaio durante le manovre di un mezzo”.
La replica del titolare dell’azienda, Mario Di Lorenzo (nella foto): “Sul discorso sicurezza, credo che sia solo un fatto pretestuoso. Sui pagamenti, è vero che c’è un ritardo, ma stiamo già regolarizzando i dipendenti che hanno ricevuto lo stipendio fino al mese di settembre, Rimangono da pagare il mese di ottobre e parte del mese di novembre, per i giorni in cui si è lavorato con la raccolta delle olive. Io non sapevo nulla, fino a ieri sera di questo sciopero. Rientro domani sera, perché sono all’estero, e cercherò di capirne di più. Ma posso assicurare che già la prossima settimana mi metterò in regola con i pagamenti”.