Un fulmine a ciel sereno che sconvolge il mondo politico monrealese. In attesa di sapere il “Capizzi-pensiero”, i politici di Monreale hanno appreso dell’avviso di garanzia attraverso la stampa e si sono fatti una loro idea. Le accuse, per Piero Capizzi sono pesanti: “corruzione per un atto d’ufficio e corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio”.
“Siamo sicuri che Piero ci spiegherà la verità su questa vicenda. Abbiamo piena fiducia nel suo operato e dimostrerà di essere estraneo ai fatti”, dice Toti Zuccaro, segretario comunale del Pd.
“Rimango in attesa di ulteriori informazioni e soprattutto attendo di capire le dichiarazioni che vorrà fare il sindaco Piero Capizzi in merito a questa vicenda”, dice Marco Intravaia.
“Presenterò un’interrogazione per chiedere al sindaco Piero Capizzi, entro dieci giorni, una risposta in merito su questa vicenda, quali siano i reati a lui contestai e quali siano i fatti e le circostanze che a detta della Procura di Palermo si sarebbero verificati”, afferma Fabio Costantini.
“Piena fiducia al sindaco e siamo sicuri che dimostrerà immediatamente di non entrarci nulla in questa vicenda. Vogliamo esprimere al sindaco la nostra solidarietà e la nostra vicinanza anche dal punto di vista umano e non solo politico”, dicono Giuseppe Di Verde, presidente del consiglio comunale e Mimmo Gelsomino, vicepresidente del consiglio comunale.
“Ritengo molto incresciosa l’accusa rivolta all’avvocato Capizzi, soprattutto in relazione alla sua qualità di capo dell’amministrazione di un comune prestigioso come Monreale nel quale trasparenza e legalità dovrebbero essere garantite da tutti gli amministratori e in primis dal sindaco. Colgo l’occasione per sottolineare che, alla luce di questi fatti, si rafforza la mia convinzione che il cambio di logica tanto millantato sia solo uno spot pubblicitario”, afferma Giuseppe La Corte.
La Giunta comunale in merito ha espresso solidarietà a Capizzi e lo invita “ad andare avanti nel suo progetto politico e amministrativo per il rilancio della città di Monreale”.
Gli assessori hanno espresso nei confronti del primo cittadino, parole di stima per le capacità e le “doti di amministratore comunale ampiamente dimostrate in questi anni alla guida della città di Monreale, stima che resta immutata. Siamo certi della sua completa estraneità e della piena legittimità del suo operato. La storia politica, personale e professionale del sindaco Piero Capizzi, nonchè, il grande senso di rispetto delle regole e delle leggi – continuano gli assessori – ha dimostrato all’intera comunità cittadina una comprovata dirittura morale. Per questi motivi, abbiamo fiducia nell’operato della Magistratura e siamo certi che le indagini avviate si risolveranno in breve tempo con il pieno riconoscimento della legittimità del suo operato nella vicenda che lo ha visto coinvolto”.
Il mondo politico non può che difendere uno di loro. Pero se veramente non è coinvolto perche non si dimette come farebbe un qualsiasi politico di un’altra nazione diversa dall’Italia.