Roma non aveva fatto sconti: o fate la riforma o siete nei guai. E la Regione Siciliana non ha potuto fare altro che accettare l’obbligo imposto dal Governo Nazionale a quello regionale. E così, nei prossimi giorni, arriverà all’Ars per essere votato l’ennesimo testo di disegno di legge sulla riforma dei rifiuti che prevede tantissime novità.
Tra la più importante, la creazione di un solo Ente regionale e nove Bacini territoriali di affidamento, uno per provincia. Previsto anche un elenco unico dei lavoratori delle ex Srr. Inizialmente resteranno tutti a lavoro. Ma più in là bisognerà fare selezione. Nel dettaglio, la nuova legge istituisce l’Eser, che sarà “titolare delle funzioni di regolazione, vigilanza e controllo”.
Di esso faranno parte tutti i Comuni della Regione per l’esercizio associato delle funzioni relative al servizio di gestione dei rifiuti urbani. Il nuovo soggetto esercita le proprie funzioni per l’intero territorio regionale. È l’ente a provvedere all’organizzazione dei servizi, alla scelta della modalità di gestione, alla determinazione delle tariffe all’utenza, di affidamento della gestione, di stipula del contratto di servizio e la relativa vigilanza e controllo. Per gli organi dell’Eser non è previsto alcun compenso, salvo il rimborso delle spese di trasferta.
L’Eser è così organizzato: prevede un’Assemblea d’Ambito, con poteri decisionali (e il potere di nomina del presidente) e nove Conferenze territoriali, una per ogni bacino territoriale di affidamento con prerogative limitate e solo propositive. Ogni Bacino territoriale provinciale sarà composto da una Conferenza territoriale, espressione dei Comuni della zona. Sarà però sempre l’ente di governo a provvedere ad affidare il servizio alla raccolta-spazzamento-trasporto, con specifico riferimento ad ogni bacino. La scelta decisionale, insomma, rimane sempre in capo all’unico Ente di Governo.
Altra novità importante riguarda i lavoratori. Perché la riforma istituisce l’albo unico dei lavoratori del settore. Un elenco che verrà suddiviso in tre parti. La prima, composta dal personale “storico”, cioè già in servizio al 31 dicembre 2009. La seconda parte conterrà i lavoratori in servizio o utilizzati a qualunque titolo anche successivamente al 31 dicembre 2009. La terza parte, conterrà il personale che non rientra in nessuna delle due prime categorie.
Ovviamente prima di essere operativa, la riforma avrà necessità di superare una fase transitoria dove verranno svolti alcuni passaggi fondamentali. Prima di tuttolo scioglimento delle Srr, la liquidazione delle società e consorzi d’ambito, la disciplina dei contratti di servizio in essere e le disposizioni di prima applicazione relative al personale. A proposito dei lavoratori, al momento dell’entrata in vigore della legge, tutto il personale oggi a lavoro nelle Srr continuerà a prestare la propria attività lavorativa, garantendo la continuità del servizio. Quando invece l’Eser diventerà operativo dovrà adottare una propria pianta organica. A quel punto, verrà data priorità al personale assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre del 2009. Qualora dovessero rimanere dei posti liberi in pianta organica, si passerà agli altri lavoratori, che verranno individuati attraverso una selezione per titoli ed esami.
La legge prevede anche delle misure compensative per i Comuni interessati dall’impatto ambientale legato dalla localizzazione di impianti di smaltimento di rifiuti urbani. La misura, che comprende anche i comuni limitrofi a quelli in cui ha sede la discarica, fissa anche i criteri di riparto dei proventi versati dai soggetti conferitori di rifiuti urbani in discarica. Le risorse attribuite ai Comuni sono però vincolate alle opere di mitigazione ambientale, alla manutenzione della viabilità nelle strade comunali interessate dall’attraversamento dei mezzi e all’abbattimento della tariffa a carico dei cittadini.
“L’invio in giunta del nuovo ddl sui rifiuti – commenta a LiveSicilia l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto – è la dimostrazione della volontà di questo governo di rispettare gli impegni presi con Roma e di cancellare anni di cattiva gestione del settore e di norme difficilmente applicabili . Il nuovo ddl ridisegna la governance del comparto tagliando i costi, eliminando gli sprechi, definendo in modo chiaro ruoli e responsabilità, tutelando i dipendenti ma soprattutto garantendo un servizio efficiente ed economicamente sostenibile per i cittadini, che per troppi anni hanno pagato tasse salatissime ottenendo in cambio sperperi di denaro e prestazioni al di sotto delle aspettative. Andiamo verso una semplificazione delle procedure e un coinvolgimenti attivo dei Comuni, lasciando alla Regione il ruolo che le spetta, ossia la pianificazione. È ora di voltare finalmente pagina, lasciandoci alle spalle una fase di pessima amministrazione e dotandoci di regole chiare e certe per tutti. Sarà questa la base su cui costruire un ciclo dei rifiuti funzionante e produttivo, come nel resto del mondo”.