Il giorno dopo il giuramento dei nuovi assessori della seconda giunta targata Alberto Arcidiacono è tempo di bilanci. Chi ne esce un po’ con le ossa rotte è Il Mosaico, soprattutto dopo la nota che ha inviato alla stampa locale l’ex assessore in quota Mosaico Francesco La Barbera. Il succo del discorso? Io non volevo lasciare, mi hanno costretto. Una dura presa di posizione. Nonostante La Barbera specifichi che il suo impegno da consigliere comunale continuerà nel segno del gruppo del portavoce Roberto Gambino, ci pare davvero improbabile che questa convivenza sia duratura. Da un lato o dall’altro qualcuno interverrà. Torna invece Fabrizio Lo Verso, quasi a sorpresa oseremmo dire. Un turn-over, come dicono quelli bravi in politica, era immaginabile con Letizia Sardisco. Lei, invece, entra lo stesso in Sala Rossa, ma lo fa da un’altra porta. Quella della consulenza. Lo Verso torna in Giunta anche se, voci di corridoio, lo danno già proiettato alla prossima campagna elettorale regionale. Con Marco Intravaia forse? Prematuro dirlo, ma non azzardato. Per lui si concretizzerebbe il passaggio da sinistra a destra. E anche qui bisognerà capire come reagirà Gambino a questa scelta.
Da vedere come si comporterà Patrizia Roccamatisi, il tecnico più puro della giunta del sindaco. Sembra la persona giusta a occuparsi delle scuole. Ma è all’esordio in politica. Servirà un po’ di rodaggio. Passiamo alla Dc. Che agli occhi dei più esce sconfitta, avendo perso in Giunta un assessore. Eppure non è proprio così a un’analisi approfondita. La Democrazia Cristiana rimane in Giunta con due nomi importanti di assessori (Nadia Battaglia e Giuseppe Di Verde) e due importanti deleghe come il Bilancio e la Polizia Municipale. Il gruppo, insomma, sembra sempre più compatto e da l’impressione di essere ormai imprescindibile per lo stesso sindaco. Primo cittadino che però non rimarrà sereno a lungo. Alla porta bussano vecchie conoscenze che chiedono conto e ragione degli accordi pre-elettorali. Ci sono, solo per fare qualche nome, Mimmo Vittorino, Piero Venturella, Pippo Lo Coco e Silvio Terzo che attendono di capire cosa fare. E poi c’è Ignazio Zuccaro. Ricordiamo il terzo consigliere comunale più votato in queste elezioni con oltre 800 voti (dopo Marco Intravaia e Salvo Giangreco). Troppo in silenzio per ora. Era lui l’accreditato a entrare in questa tornata. Ma Zuccaro ha deciso di fare il passo indietro. Per il gruppo, come dice spesso lui. Ma anche perché sta lavorando nelle retrovie. Il 2029 non è poi così lontano. O forse a Monreale si voterà prima?