PALERMO (ITALPRESS) – La scelta di Palermo come tappa di apertura per gli Stati Generali della Cultura “è un bel segnale di attenzione verso la città”. Così, in una intervista all’Italpress, il vicesindaco di Palermo, Giampiero Cannella, in occasione della prima tappa degli Stati generali della Cultura – kermesse organizzata dal Sole 24 Ore – che per la prima volta fanno tappa nel capoluogo siciliano.
“La scelta di Palermo – sottolinea Cannella, che è anche assessore comunale alla Cultura – testimonia che questa città sta crescendo nella percezione esterna ed oggi attira l’attenzione nazionale come luogo in cui la cultura non è data solo dalle testimonianze del passato, ma da tutto ciò che si produce in termini creativi ed artistici guardando al futuro. Oggi, soprattutto in grandi centri come Palermo, la cultura ha anche una funzione sociale. Attraverso la sua diffusione in ogni area della città si offre una possibilità di riscatto e di crescita anche nelle zone meno fortunate oltre, ovviamente, alle occasioni di sviluppo legate alla promozione del territorio e all’indotto turistico che ne consegue. Questo chiaramente costituisce il presupposto per la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore”.
Quanto hanno influito a promuovere Palermo le celebrazioni del 400esimo Festino di Santa Rosalia?
“Il 400esimo anniversario di Santa Rosalia, con il Festino del 14 luglio scorso e i festeggiamenti che stanno andando avanti ancora oggi, ha contribuito notevolmente a esportare il brand Palermo nel mondo”.
Palermo e i suoi spazi culturali hanno però bisogno di attenzioni costanti. Oggi la notizia che ai Cantieri della Zisa alcune strutture sono in stato di abbandono…
“Guardi, veramente questa notizia è, diciamo così, approssimativa. Non penso alla malafede ma certamente nasce da una cattiva informazione sullo stato dell’arte di strutture e luoghi che hanno alle spalle vicende complesse e tra loro molto diverse”.
Zac, Spazio Zero, cinema De Seta, Centro internazionale di fotografia, proviamo a spiegare cosa succede?
“Partiamo dallo Zac, fino a qualche mese fa gestito dalla Fondazione Merz. L’affidamento è scaduto e, sotto il profilo amministrativo al di là delle reciproche volontà, non è prorogabile. Gli uffici sono in costante contatto con la Fondazione perchè la volontà politica di proseguire il rapporto con un diverso tipo contratto, c’è, ma sotto il profilo giuridico tutto si deve tenere. E’ una questione di correttezza amministrativa alla quale non si può derogare. A breve pubblicheremo un avviso pubblico aperto a tutti coloro i quali vogliono proporre un progetto ed un modello di gestione dello Zac al quale la Fondazione può certamente partecipare con tutto il suo know. how e il suo prestigio. Nelle more il padiglione in questione non è stato ‘abbandonatò ma ha ospitato un importante congresso nazionale dei medici otorinolaringoiatri. Un evento che è stato anche utile a pubblicizzare in tutta Italia le ex officine Ducrot”.
E sullo Spazio Zero? E’ uno dei più grandi luoghi al chiuso della città, potrebbe ospitare concerti giovanili, mostre, attività teatrali…
“Bisogna riavvolgere il nastro. Questa amministrazione ha trovato Spazio Zero chiuso, sigillato, off limits, ostaggio di una struttura che sarebbe dovuto diventare parte di un museo della Memoria mai completato. Un progetto sulla cui scelta della location, che risale ad anni fa, questa sindacatura non ha alcuna responsabilità. Noi abbiamo da subito scritto alle istituzioni coinvolte, in primis il ministero dell’Interno, per poter rendere nuovamente aperto e fruibile lo spazio. Anche in questo caso il percorso burocratico e amministrativo non è nè scontato nè veloce. Sappiamo benissimo che il padiglione non ha agibilità definitiva e necessita di lavori, però è falso affermare che sia in stato di abbandono. Con tutti i limiti del caso ha ospitato già la rassegna ‘Palermo Comics’, è stato utilizzato da varie produzioni cinematografiche ed è richiestissimo per eventi, per i quali, ovviamente, occorre attivare di volta in volta un’agibilità provvisoria. Nostro intendimento, anche in questo caso, e rivolgerci con un avviso alle realtà esterne per acquisire progetti culturali e di gestione vantaggiosi per l’amministrazione e utili alla città. Sul cinema De Seta c’è poco da dire, ospita rassegne cinematografiche, dall’Efebo d’Oro al Queer Festival come è giusto che sia, ed eventi culturali. Anche in questo caso sappiamo che necessitano interventi, intanto abbiamo trovato le somme per sostituire il vecchio proiettore e abbiamo da tempo avviato un confronto con il Centro sperimentale di cinematografia per capire se esistono i margini per una diversa forma di gestione, anche in questo caso, i problemi della struttura non li abbiamo causati noi, ma preesistevano e li abbiamo ereditati, oggi c’è un’amministrazione che se ne occupa”.
Un altro punto critico riguarda il Centro Internazionale di Fotografia intitolato a Letizia Battaglia, alcuni autori vogliono portare via le foto esposte, cosa succede?
“Anche in questo caso la non corretta informazione può generare equivoci o prestarsi a malintesi. Il centro è intitolato a Letizia Battaglia, ma non esiste alcun affidamento formalizzato da uffici e funzioni comunali ad enti, fondazioni o soggetti privati che ne possano rivendicare legittimamente la direzione artistica o la gestione. Scomparsa Letizia Battaglia, figura di grande valore artistico e culturale, il padiglione ha ospitato ed ospita mostre fotografiche proposte anche da altri autori. Nessuno che faccia riferimento all’ambiente culturale della Battaglia finora ci ha presentato una proposta progettuale e di gestione del tipo di quella formalizzata dalla Fondazione Rizoma per il teatro Garibaldi. Anche in questo caso, poichè dobbiamo muoverci nel rigido e sottile solco della legalità e della legittimità amministrativa, ho dato mandato agli uffici per preparare e pubblicare un bando aperto a chiunque abbia intenzione di dare un futuro di qualità ad un centro così importante per il panorama culturale palermitano. Guardi, finora quest’amministrazione ha restituito spazi culturali alla pubblica fruizione, dalla Gam ai teatri Montevergini e Garibaldi, fino alle sale espositive di Palazzo Ziino, altro che abbandono…”.
– foto Italpress –
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