Palermo ricorda il giudice Cesare Terranova e il maresciallo Mancuso uccisi dalla mafia

Redazione

Palermo - L'anniversario

Palermo ricorda il giudice Cesare Terranova e il maresciallo Mancuso uccisi dalla mafia
Uccisi in un agguato mafioso il 25 settembre 1979. La cerimonia sul luogo dell'eccidio

25 Settembre 2024 - 10:15

A 45 anni di distanza Palermo ricorda il giudice Cesare Terranova (a sinistre nella foto) e il maresciallo Lenin Mancuso, uccisi in un agguato mafioso il 25 settembre 1979. Stamane alle 9.30, in via De Amicis, la commemorazione di quel giorno di 45 anni fa, quando, verso le 8,30 del mattino, una Fiat 131 era arrivata davanti alla casa del giudice Terranova per condurlo in ufficio. Il magistrato si era posto alla guida della vettura; accanto a lui il maresciallo di Pubblica sicurezza al quale era stata affidata la sua protezione. L’auto aveva imboccato una strada secondaria trovata inaspettatamente chiusa per “lavori in corso”. A quel punto, alcuni killer hanno affiancato l’auto e aperto il fuoco con una carabina Winchester e con delle pistole. Una pioggia di fuoco, una trentina i colpi che non diedero scampo al magistrato e al suo stretto collaboratore. Oggi pomeriggio, alle 17, nella Sala Mattarella dell’Ars, dibattito promosso dal Pd dal titolo “Cesare Terranova: il giudice e l’impegno parlamentare”. In serata, alle 20.30, al Rouge e Noir, anteprima nazionale del film di Pasquale Scimeca “Il giudice e il boss”.

“A distanza di 45 anni, Palermo non dimentica l’impegno e il sacrificio del giudice Cesare Terranova e del maresciallo della Polizia di Stato Lenin Mancuso. Terranova è stato uno dei primi magistrati a intuire come la mafia stesse cambiando pelle, ricostruendo gli intrecci tra Cosa nostra, pezzi della politica e della pubblica amministrazione. Un uomo che ha dedicato la propria vita al contrasto alla criminalità organizzata anche quando ha svolto attività parlamentare ed è doveroso ricordare oggi la sua figura che ha avuto il coraggio di mettere in luce certi collegamenti che all’epoca qualcuno ancora negava”, lo ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

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