“Un penny per i tuoi pensieri”, diceva Jeanne Moreau nel film Querelle nel 1982. E noi questa frase l’abbiamo “girata” al sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono che da 100 giorni esatti siede per la seconda volta sulla poltrona della Sala Rossa del palazzo di Città. Il sindaco-bis sta vivendo (forse) il suo momento più complesso da quando è diventato primo cittadino ormai 5 anni fa, nel 2019. Perché si è trovato con una squadra completamente rivoluzionata rispetto a quella con cui aveva chiuso il primo mandato. Dinamiche di voto, certo, come conferma lo stesso sindaco, ma anche un sistema che va rodato e che deve rodarsi. Ma deve farlo nel più breve tempo possibile. “E’ un momento effettivamente di rilancio dell’attività amministrativa – dice il sindaco ai nostri microfoni – Bisogna cercare di “sfumare” il lavoro fatto dal precedente gruppo in quello di lavoro attuale”. Facile a dirlo, meno facile a farlo. Perché nel nuovo gruppo ci sono persone alla loro prima esperienza da assessore. “Certo, nessuno nasce sindaco come nessuno nasce assessore – dice Arcidiacono – ma a tutti i miei nuovi assessori ho chiesto di lavorare il più possibile e senza sosta perché i risultati arriveranno”.
Una squadra che Arcidiacono si è quasi trovato: “Lo sapete che la scelta della squadra passa da delicati equilibri politici – dice il primo cittadino – Un equilibrio che coinvolge tutti i gruppi, e sono 4, che sono rimasti coinvolti in questa tornata elettorale che hanno poi portato allo splendido risultato che tutti conosciamo. Ognuno, parlo dei gruppi, si è affermato nelle urne e ha il diritto di proporre i propri rappresentanti. E io, devo dire la verità, sono stato molto sensibile alle richieste fatte”. E così in giunta sono arrivati 3 assessori “firmati” Dc, uno del Mosaico, due de La Nostra Terra e uno espressione del gruppo di Marco Intravaia. “In questa prima fase io devo dare visibilità a chi ha partecipato alle elezioni e ha dato un contributo veramente importante”, conclude Arcidiacono. Ma è troppo presto per capire se le scelte si sono o meno rivelate azzeccate: “Solo il lavoro che porteranno avanti questi assessori potrà dare le risposte che cerchiamo un po’ tutti”, dice il sindaco. Che poi aggiunge: “Ed è proprio sulla loro capacità che si valutano gli assessori – dice – Non si valutano sulle scelte politiche”.
Troppo presto, però, per il sindaco una valutazione: “Abbiamo cominciato davvero da troppo poco tempo”, dice. Ma il sindaco ha chiara l’agenda delle cose da fare per Monreale e i monrealesi. Tra impegni a breve tempo e quelli, più ambiziosi, da realizzarsi nei prossimi 5 anni. “Lo abbiamo detto anche nei nostri comizi – dice il sindaco – I nostri obiettivi sono ambiziosi, certo, ma sappiamo che siamo in grado di realizzarli”. E il sindaco ne svela tre: “Completare e dotare Monreale di strutture sportive che possano diventare il punto di riferimenti anche per i territori limitrofi; poi il superamento delle barriere architettoniche in tutta la città; e, infine, un sistema di viabilità e di parcheggi integrati che consentano di vivere al meglio il nostro territorio. Proprio su quest’ultimo punto ci sono già dei progetti finanziati”. Ma ci sono anche gli obiettivi più vicini: “A novembre dovremmo consegnare i quartieri Ciambra e Carmine. Mancano solo gli arredi che dovrebbero arrivare a breve per poi essere installati. Stanno iniziando i lavori in antivilla, così come quelli per il basolato di piazzetta Vaglica e zone limitrofe. A breve il via anche per l’impianto di risalita dal parcheggio Torres al centro. Oltre a quelli, già iniziati, di ristrutturazione del palazzo di Città”. In chiusura un pensiero su Marco Intravaia e il suo passaggio in Forza Italia: “Lo sapevo da tempo – dice – Con lui c’è un bellissimo rapporto di amicizia e ci confrontiamo sempre su tutte le tematiche ci ci riguardano anche personalmente. La sua nuova carriera politica, di certo, non rovinerà gli equilibri all’interno della maggioranza”.