Tracce di consistenti investimenti di capitali di matrice mafiosa in iniziative imprenditoriali e in società di diritto brasiliano, tutte abilmente schermate attraverso l’utilizzo di prestanome e l’interposizione di società di comodo. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo e personale della polizia federale brasiliana hanno eseguito – in Italia e Brasile – un’operazione antimafia su larga scala, disposta dalla Dda di Palermo e dal 2° Tribunale Federale del Rio Grande Do Norte (Brasile).
In particolare, l’Autorità giudiziaria estera ha ordinato l’arresto di un imprenditore originario di Bagheria, da tempo trasferitosi a Natal (Brasile), oltre al sequestro di disponibilità finanziarie per un valore di 50 milioni di euro, nonché dei beni mobili e immobili riconducibili a 17 indagati, e a 12 società attive nel settore immobiliare, edile e ristorativo. Contestualmente, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha delegato l’esecuzione di 21 perquisizioni in Sicilia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto e in Brasile e Svizzera in abitazioni, sedi societarie e studi professionali. Ad essere stati impiegati, sul campo, oltre 100 finanzieri, alcuni dei quali (appartenenti al nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gico) nei giorni scorsi si sono recati a Natal, in modo da poter affiancare i colleghi brasiliani nelle attività sul posto. I reati ipotizzati dall’autorità giudiziaria italiana sono concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dalla finalità di aver agevolato importanti famiglie mafiose.
“L’operazione di stamane – spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle – giunge al culmine di una complessa attività investigativa, avviata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo con l’obiettivo di far luce su possibili cointeressenze di esponenti di spicco di Cosa Nostra palermitana in compagini societarie in Italia e all’estero (in particolare in Brasile)”. Di fondamentale importanza il ricorso da parte dell’autorità giudiziaria palermitana agli strumenti della cooperazione internazionale in ambito giudiziario e, in special modo, l’iniziativa di istituire nel 2022 una squadra investigativa comune (Sic) con gli organi giudiziari e di polizia della Repubblica federale del Brasile. Il tutto di concerto con la Direzionale nazionale antimafia e antiterrorismo e con la partecipazione del membro nazionale italiano presso Eurojust.