Cinque anni da raccontare in poco tempo e altri cinque anni da poter programmare “per completare quello che abbiamo iniziato”. Alberto Arcidiacono si confida ai nostri microfoni e racconta questa sua prima avventura da primo cittadino di Monreale. Alla vigilia di un’altra competizione elettorale che, però, stavolta lo vede come il grande favorito da battere. Arcidiacono inizia il suo racconto dalla pandemia da Coronavirus, “che ha stravolto tutti noi e che ha rallentato la macchina amministrativa per forza di cose”. Poi, però, lui e la sua squadra si sono rimessi in carreggiata e hanno iniziato a lavorare per la cittadina normanna, “grazie anche ai finanziamenti, e sono tanti, che sono arrivati nelle nostre casse comunali”.
Un ricordo commosso per l’assessore Geppino Pupella, scomparso qualche tempo fa “che manca a me e a tutti e che è stato un condottiero valoroso”, dice Arcidiacono. Poi il sindaco racconta le cose fatte e di cui va orgoglioso, come il rifacimento del campo Conca d’Oro, il palazzetto dello sport di Pioppo, la piscina, la scuola Polizzi, “e tutte le grandi opere fatte per le frazioni, come a Grisì o San Martino delle Scale”. Fuga i dubbi lo stesso sindaco sulle dicerie di una voglia “di altre elezioni” fra due anni e mezzo: “Io sarà sindaco, se i cittadini lo vorranno, per tutti e cinque anni”. La competizione elettorale non lo spaventa, “mi piace vedere e sentire come gli altri candidati vedono Monreale”, mentre gli equilibri politici delle sue 4 liste, “sono una naturale conseguenza di un progetto così condiviso e così ampio“. Poi la programmazione del futuro: “In primis la riforma della macchina amministrativa e i concorsi, che a Monreale non si vedevano dal 1982”. LA VIDEO INTERVISTA ALLA FINE DELL’ARTICOLO DOPO LA PUBBLICITÀ