Ha anche aggiunto che dopo il ritrovamento dei rottami dell’aereo con a bordo 9 funzionari, tra cui il presidente del paese, non c’erano segni che i suoi passeggeri fossero vivi.
Un funzionario iraniano aveva anche affermato in precedenza che le aspettative sulla sopravvivenza di Raisi erano scarse. Ha anche aggiunto che erano poche le speranze di trovare vivi Raisi e il ministro degli Esteri Abdullahian, dopo che l’elicottero è caduto in una zona montuosa e con tempo gelido. Anche l’agenzia di stampa iraniana “Mehr” ha confermato che Raisi e tutti i suoi compagni sono morti in un incidente in elicottero. Alcuni analisti hanno ipotizzato che l’elicottero si sia scontrato con una delle montagne della zona, in mezzo a una fitta nebbia e con difficoltà di vista, soprattutto dopo che le prime immagini dell’aereo lo mostravano quasi completamente in fiamme.
Ciò è avvenuto dopo che il drone turco Akinji che partecipava alla ricerca ha rilevato due fonti di calore, una delle quali si ritiene provenisse dal relitto dell’elicottero. L’elicottero con a bordo Raisi (63 anni), ex capo della magistratura del paese, il ministro degli Affari esteri, il governatore dell’Azerbaigian orientale, Malik Rahmati, l’imam del venerdì di Tabriz, Muhammad Ali Al-Hashem, e altri compagni, è caduto a nel mezzo delle foreste di Arsparan, nei pressi del villaggio di Ozi, in mezzo alla fitta nebbia. Le condizioni meteorologiche hanno impedito anche l’atterraggio degli elicotteri di soccorso sul luogo dell’incidente.
Raisi era in Azerbaigian ieri mattina presto, con il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, per aprire la terza diga che i due paesi hanno costruito sul fiume Aras. La visita è avvenuta nonostante le fredde relazioni tra i due paesi, compreso un attacco armato all’ambasciata dell’Azerbaigian a Teheran nel 2023, e le relazioni diplomatiche esistenti tra l’Azerbaigian e Israele, che Teheran considera il suo principale nemico nella regione.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).