Inchiesta sull’assenteismo alla Rap, azienda di igiene ambientale di Palermo. I carabinieri del Comando provinciale hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 18 indagati, ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita.
L’indagine, svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, che vede oltre 100 indagati, condotta da maggio a luglio 2021, per mezzo di attività tecniche e con servizi di osservazione e pedinamento, escussione di soggetti informati sui fatti e acquisizioni documentali avrebbe consentito di acquisire gravi elementi indiziari circa l’esistenza di un collaudato sistema nell’ambito della società integralmente partecipata pubblica, con molteplici condotte di assenteismo poste in essere in forma concorsuale tra i diversi dipendenti attraverso la reciproca condivisione dei tesserini marcatempo. IL VIDEO ALLA FINE DELL’ARTICOLO
Gli investigatori hanno acquisito gravi elementi indiziari circa la commissione di “plurime condotte criminose ad opera di due indagati impiegati nell’area logistica-officina della sede aziendale” – spiegano dal Comando -, che, approfittando della diretta disponibilità dei veicoli in riparazione e delle relative chiavi, avrebbero effettuato illeciti prelievi di carburante da svariati mezzi aziendali. Inoltre, sono stati acquisiti gravi elementi indiziari circa 1.385 episodi di assenteismo. Stimato dagli investigatori un danno economico di quasi 40 mila euro per un ammontare di 2.800 ore di assenza e recuperati diversi litri di gasolio indebitamente asportato dai veicoli aziendali dell’ente. L’ARTICOLO CONTINUA DOPO IL VIDEO
Nel corso dei pedinamenti qualcuno è stato visto, in orario di servizio, entrare in un condominio con una ragazza o apparecchiare i tavoli della trattoria del fratello. Altri si allontanavano dal lavoro dopo aver timbrato anche per altri colleghi per poi sedersi al tavolo di un bar. Tra i dipendenti c’era chi timbrava con un badge jolly che si trovava in portineria per agevolare numerosi colleghi per poi trascorrere alcune ore nel centro scommesse che si trova in via Pecori Giraldi. Non mancavano quelli che durante il turno di servizio andavano a fare la spesa nei supermercati della zona di Brancaccio per poi depositare i sacchetti in auto e rientrare in tempo per timbrare. Alcuni trascorrevano ore fuori il deposito, nella propria auto e, soprattutto di notte, capitava che i dipendenti si facessero compagnia in macchina per poi tornare a timbrare.
Due dipendenti finiti nell’inchiesta, M.G. e S.C., arrivavano nell’autoparco della Rap prima dell’inizio del lavoro. Entrambi impiegati nell’area logistica officina con mansioni di capo turno, entravano senza timbrare: come avrebbero accertato le telecamere, prendevano alcuni mezzi aziendali, li portavano in officina, chiudevano le porte e riempivano di gasolio i bidoni che abitualmente tenevano in un armadio dell’officina dentro dei sacchetti. “Ho accertato che quando i mezzi vanno in officina, alla loro rimessa in efficienza il serbatoio presentava un notevole ammanco di carburante”, aveva detto il dirigente in sede di denuncia.