Era stato accusato e denunciato per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di favoreggiamento allo spaccio. Ma il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo, accogliendo la richiesta dei difensori del giovane monrealese, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale nei suoi confronti.
I fatti risalgono allo scorso 7 aprile, quando i carabinieri del Nucleo radiomobile di Monreale durante la perquisizione di 3 giovani trovano diverse bustine contenenti cannabis, buste di cellophane e un bilancino di precisione. Addosso a D.F. però, non vennero rinvenute né sostanze stupefacenti né oggetti atti al confezionamento. Infatti il 20enne difeso dagli avvocati Giada e Salvino Caputo e Francesca Fucaloro, sin da subito dichiarò la propria estraneità ai fatti contestati nell’indagine avviata dai carabinieri di Monreale.
“A sostegno della nostra difesa – spiegano gli avvocati – abbiamo dimostrato che non vi era alcun collegamento tra il nostro assistito, un giovane incensurato e gli altri imputati, ed infatti la perquisizione domiciliare non sortì alcun effetto stante il mancato rinvenimento di droga o di strumenti tipicamente utilizzati dagli spacciatori per il confezionamento. Per altro D.F. – aggiungono i legali – non era mai stato segnalato in passato quale soggetto assuntore di droghe, né controllato unitamente a soggetti dediti al consumo o alla vendita di droga”.
Da qui, il pubblico ministero titolare elle indagini, condividendo le tesi degli avvocati, ha presentato al gip la richiesta di archiviazione, accolta dal gip che ha disposto l’archiviazione del procedimento. “Si conclude nel migliore dei modi – hanno concluso Giada Caputo e Francesca Fucaloro – una vicenda che per due mesi ha tenuto in apprensione un giovane incensurato e l’intero nucleo familiare, che pur confidando nella estraneità del giovane ai fatti contestati, hanno vissuto momenti di apprensione”.