Il gup del tribunale di Palermo Cristina Lo Bue ha dichiarato la nullità della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Giuseppe Di Giovanni, già condannato per mafia e ritenuto l’uomo forte del mandamento di Porta Nuova: ora potrebbe tornare in libertà.
Gli avvocati Giovanni Castronovo e Rosanna Vella sono riusciti infatti a dimostrare che l’avviso di conclusione delle indagini preliminari non era stato notificato anche a loro, nominati difensori di fiducia dall’imputato. Da qui, visto che il cosiddetto “415 bis” è propedeutico alla richiesta di processo, la dichiarazione di nullità e il regresso degli atti davanti al pubblico ministero. Che ora non avrà il tempo materiale di ri-notificare gli atti, dando venti giorni di tempo, così come previsto dal codice di procedura penale, per produrre atti, memorie e chiedere un eventuale interrogatorio. Dopo il decorso di questi termini, infatti, ci sono altri dieci giorni per chiedere il rinvio a giudizio: e i termini di custodia cautelare per Di Giovanni scadono il 7 luglio.
Nella stessa posizione si trova un altro imputato, Giuseppe Auteri, che però è latitante e dunque per lui non ci sono scadenze in vista. L’udienza preliminare contro i mafiosi di Porta Nuova riguarda estorsioni e pizzo richiesti ai commercianti, titolari di centri scommesse e ristoranti. Addiopizzo assiste come parte civile tre delle vittime del racket di Porta Nuova. Le posizioni di Di Giovanni e Auteri sono state stralciate: l’udienza prosegue per gli altri 31 sotto accusa. AGI