Sara Renda è la nuova Etoile de l'Opèra di Bordeaux. La ventiquattrenne palermitana ce l'ha fatta. Dopo quattro anni di ruoli importanti nel prestigioso teatro francese, arriva la nomina che ogni ballerina classica sogna sin da quando muove i primi passi. Dopo il debutto della "Bella addormentata", sul palco sono saliti Charles Jude, direttore della compagnia, e Thierry Fouchet, direttore del teatro, e lo hanno annunciato. In platea c'erano il papà Giuseppe, il fidanzato, l'attore e regista Riccardo Sardonè, e il fratello, ma non la mamma Vincenza, rimasta ad Alcamo. "Il primo pensiero è andato a lei – dice entusiasta la Renda – è stata la prima persona alla quale l'ho detto. Ancora sono stordita. Davanti a me sono apparsi tutti gli anni in cui lei mi accompagnava alle prove, prima nelle piccole scuole del paese e poi a Palermo al teatro Massimo. L'averla lasciata ad undici anni per andare a studiare alla scuola del teatro La Scala a Milano. Questa notte non ho dormito, è bello potere volare a dieci centimetri da terra". Solo un anno fa si era ritrovata nella stessa circostanza ricevendo pubblicamente, dopo l'esibizione nello Schiaccianoci di Ciaikovskij come ballerina di fila, la nomina a prima ballerina. Un riconoscimento ottenuto subito dopo la medaglia di bronzo vinta dall'unica italiana in cinquanta anni al prestigioso concorso di danza di Varna in Bulgaria. "Lo scorso anno ricevetti tramite i social network i complimenti da Eleonora Abbagnato – aggiunge la Renda – la quale si disse orgogliosa per i miei successi. Ne rimasi colpita e contenta. Avevo avuto modo di incontrarla quando studiavo a Milano. Lei aveva undici anni più di me e avevo avuto l'opportunità di ballare sullo stesso palco in occasione dello Schiaccianoci, dove io ero uno dei topi e lei Aurora. Non mi dispiacerebbe ricevere anche quest'anno i suoi complimenti". "Uno dei miei sogni – ha concluso la Renda – è tornare a calcare le tavole del teatro che mi accolse ad undici anni ma questa volta con un ruolo da protagonista. E poi riuscire ad affermarmi a livello mondiale. Non ci si può fermare dal migliorarsi e dal puntare sempre più in alto". (FONTE REPUBBLICA)