Lo scorso 8 settembre è stata adottata dalla giunta comunale la delibera relativa all’approvazione del piano economico e finanziario che riguarda la gestione del complesso monumentale “Guglielmo II” (leggi qui), predisposto dal commercialista Alessandro Falgares per incarico ricevuto a fine gennaio del 2014 dal sindaco Filippo Di Matteo, allora in carica. Dopo il prescritto esame da parte delle competenti commissioni, sarà il consiglio comunale a doversi pronunziare in via definitiva sul piano stesso, che prevede l’affidamento in concessione dell’intera struttura a soggetti privati, che dovranno quindi occuparsi di tutti i servizi da offrire ai visitatori (biglietteria, visite guidate, vendita libri e cataloghi, ristorazione e catering, caffetteria, ecc.). "C’è anzitutto da rilevare che nel portare avanti questa iniziativa gli attuali amministratori, tradendo anche in questo caso il promesso “cambio di logica”’, si stanno muovendo in perfetta continuità con i loro predecessori. Per quanto riguarda la nostra organizzazione sindacale – afferma il segretario aziendale della Cisl-Funzione Pubblica, Nicola Giacopelli – non possiamo che ribadire con estrema fermezza quanto abbiamo pubblicamente dichiarato due anni: non condividiamo in alcun modo la scelta di privatizzare totalmente la gestione del complesso monumentale, poiché riteniamo che molti dei servizi che si vorrebbero avventurosamente assegnare ai privati possono essere svolti in proprio dal Comune utilizzando il personale di cui già dispone, in funzione peraltro di un migliore e più proficuo impiego dei lavoratori precari, nella prospettiva della loro stabilizzazione. Esaminando nel dettaglio il piano, sorgono poi non pochi dubbi sui dati esposti, sui costi preventivati e sulle relative coperture finanziarie – prosegue Giacopelli – e vengono fuori diverse perplessità sulla legittimità e sulla trasparenza delle procedure che l'amministrazione comunale sta adottando, considerato in particolare che non è stata preventivamente verificata l’esistenza all’interno dell’ente delle figure professionali da destinare alla gestione dei servizi e che sull’argomento non è stato fino ad oggi avviato nessun confronto con i sindacati". Tenendo conto delle specifiche indicazioni contenute nel piano deliberato dalla giunta Capizzi, per garantire la funzionalità della struttura museale occorrerà inizialmente un organico costituito da 36 dipendenti, per arrivare nel giro di quattro anni, a regime, all’occupazione di ben 55 unità. "Sono convinto che anche i rappresentanti delle altre organizzazioni sindacali – conclude Giacopelli – con la consueta sensibilità che li contraddistingue, sapranno e vorranno intervenire su questa vicenda, che, è facile comprenderlo, è di grande rilevanza e che evidentemente dovrà essere affrontata da tutte le parti in causa con alto e lineare senso di responsabilità".