Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia e l’iscrizione all’Albo professionale, il medico può decidere di aprire uno studio privato o associato, tramite il quale erogare servizi ai pazienti.
Per non incorrere in sanzioni, è molto importante seguire l’iter burocratico con estrema attenzione, affidandosi, se necessario, a un commercialista o altro professionista che possa fornire un aiuto concreto nell’espletazione delle pratiche.
L’apertura di uno studio comporta però anche altri step, come la scelta dei locali e l’acquisto di tutte le strumentazioni necessarie, le quali dovranno rispondere a elevati standard qualitativi. Per essere certo di unire qualità e convenienza, il medico potrà rivolgersi a un rivenditore all’ingrosso materiale sanitario con comprovata esperienza nella scelta e nella rivendita degli articoli migliori presenti sul mercato. In questa breve guida, illustreremo i 4 passaggi fondamentali da compiere per aprire un nuovo studio medico nella propria città.
1. Conseguire una laurea abilitante
Il primo passaggio consiste naturalmente nel conseguire una laurea abilitante che consenta di praticare la professione medica.
In particolare, chi desidera aprire uno studio di medicina generica, potrà seguire un corso di laurea in Medicina e in un secondo tempo, al fine di specializzarsi in uno specifico ambito, dovrebbe conseguire una seconda laurea magistrale specialistica. Il percorso totale dura circa una decina di anni.
2. Regolarizzare la propria posizione per poter prestare servizio
Dopo il conseguimento della laurea abilitante, il medico non può ancora aprire il suo studio privato.
Prima deve infatti regolarizzare la propria posizione seguendo i seguenti passaggi:
- iscrizione all’apposito albo professionale: questo passaggio è obbligatorio anche per chi decide di operare nel settore pubblico;
- apertura partita IVA: il professionista che decide di avere uno studio privato, deve regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate aprendo una Partita IVA indicando codice Ateco idoneo;
- iscrizione all’Enpam: l’Enpam è l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici, ovvero la cassa di previdenza sociale di chi opera in ambito sanitario.
Per finire, il medico dovrà creare una PEC, ovvero una Casella di Posta Certificata, e comunicare l’indirizzo all’Ordine dei Medici.
3. Individuare i locali per l’apertura dello studio
Passaggio fondamentale per aprire uno studio medico è quello riguardante la scelta dei locali, la quale deve tenere conto dei seguenti fattori:
- posizione: lo studio dovrebbe trovarsi in un luogo facilmente raggiungibile dai pazienti ai quali si desidera garantire assistenza medica e sanitaria;
- facilità di accesso: l’edificio dovrà essere privo di barriere architettoniche, le quali renderebbero difficile l’accesso alla struttura ai pazienti con disabilità o difficoltà di movimento;
- numero di locali: in linea generale, uno studio privato in cui opera un solo medico dovrebbe disporre di almeno 5 locali, i quali ospiteranno la sala d’attesa, la stanza per le visite, i servizi igienici per il medico e altro personale, come la segretaria e gli addetti alle pulizie, il bagno per i pazienti e lo spogliatoio per il personale;
- sicurezza degli impianti: l’impianto della luce e quello del riscaldamento devono essere a norma di legge.
Importanti anche l’areazione e l’illuminazione dei locali.
4. Scelta e acquisto degli strumenti e degli arredi
Questo è l’ultimo, ma certo non meno importante, step da seguire per aprire con successo uno studio medico. Scegliere attrezzature e strumenti di qualità garantirà la possibilità di offrire servizi altamente professionali ai propri pazienti.