E’ tornato a “casa”, in piazza Vittorio Emanuele, dove gironzolava da quattro anni almeno, vicino alla sua compagna di sempre e in mezzo ai tanti monrealesi che lo accudivano. Lui è Leo, e poco meno di tre mesi fa, è stato investito. Ne è uscito un bel pò malconcio e con la zampa fratturata, ma è stato soccorso e affidato all’ufficio tecnico del comune, che non avendo possibilità di accudirlo, lo ha a sua volta affidato a Alessio Di Dino e all’Associazione Liv Palermo (Lega Internazionale Vigilanza). Alessio e i volontari, si sono presi cura di Leo, e “grazie all’aiuto del dottor Livio Cappuccio dell’ambulatorio Addaura – spiega Alessio -, lo abbiamo fatto guarire. Il dottore ha rimesso a posto la frattura, lo ha castrato e microchippato a nome del Comune di Monreale”. E si, perchè Leo è il primo “vero” cane di proprietà del sindaco, che ha ringraziato i volontari che si sono presi cura di lui e che lo hanno restituito ai monrealesi ed alla città: “Valuteremo – dice Capizzi – la modifica di alcuni provvedimenti presi dalla vecchia amministrazione che riguardano la gestione dei randagi, in particolare quello che vieta ai cittadini di dare anche solo del cibo a questi sfortunati animali. Vogliamo far rientrare nella legalità l’amministrazione e risolvere il problema dei randagi.” Una storia a lieto fine quella che si è conclusa oggi per Leo. Una procedura che dovrebbe essere nella norma in un paese civile e che invece ancora una volta è caduta sulle spalle di un normale cittadino e dei volontari della Liv, che però non possono di certo salvare ed occuparsi di tutti i randagi che popolano un territorio vasto come quello di Monreale.