Ucciso dalla mafia per vendetta: Monreale ricorda Pietro Giaccone

Redazione

Cronaca - La cerimonia

Ucciso dalla mafia per vendetta: Monreale ricorda Pietro Giaccone
Medaglia d'Oro al Valor Civile pagò con la vita il suo essere fedele all'Arma e ai cittadini

17 Novembre 2022 - 11:26

É stato ricordato questa mattina presso il cimitero monumentale di Monreale, in occasione del 36° anniversario dell’eccidio Rosario Pietro Giacconecarabiniere in congedo Medaglia d’oro al valor civile, ucciso per vendetta dalla mafia nel 1986. Giaccone pagò con la vita il suo essere fedele all’Arma e ai cittadini, non esitando un attimo a intervenne ai mercati generali di Palermo per sventare una rapina. Oltre ai familiari erano presenti il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono accompagnato dal consulente Salvo Giangreco, il comandante del Gruppo carabinieri di Monreale Colonnello Giulio Modesti, il capitano dei carabinieri di Monreale Andrea Quattrocchi, il comandante della stazione dei carabinieri di Monreale Antonio La Rocca, il comandante della stazione dei carabinieri di San Martino Antonio Capaldi, l’associazione carabinieri in congedo di Monreale. Ad officiare la cerimonia don Nicola Gaglio.

Il 17 giugno 1980 il militare, si era trovato in un conflitto a fuoco con una banda che aveva assaltato la cassa del mercato ortofrutticolo mente svolgeva servizio come carabiniere ausiliario presso la Stazione di Palermo Falde, durante il quale morì Aurelio Bonanno, nipote di Armando Bonanno. Sei anni dopo, il 17 novembre 1986, mentre era alla guida dell’auto in via Giuseppe Verga, nel quartiere Albergheria, venne avvicinato da tre killer che lo uccisero con oltre 15 colpi di pistola. Solo nel 1993 la Corte di Assise di Palermo ha confermato che l’omicidio è stato commesso per vendicare la morte del giovane Bonanno. Il 13 aprile 2006 è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” con la seguente motivazione: “Giovane Carabiniere in congedo, veniva barbaramente crivellato da colpi d’arma da fuoco in un vile agguato, riconducibile ad una vendetta perpetrata nei suoi confronti da una famiglia mafiosa. Fulgido esempio di elette virtù civiche ed elevato spirito di servizio”.

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