Sempre bufera nella vicenda dei lavoratori Ato, ancora alle prese con la firma del nuovo (e brevissimo) contratto. Oggi, l’incontro nella sede del comune di San Giuseppe Jato che, come era nelle previsioni, non ha portato a nessun risultato, se non quello di creare ancora maggiore tensione, semmai ce ne fosse bisogno.
Il primo nodo da sciogliere riguarda la firma del contratto d’affito del ramo d’azienda, da parte del commissario straordinario della ex Ato Palermo 2 Giuseppe Taverna; del curatore fallimentare Cristina Bonomonte e del presidente della Belice Impianti Nazzareno Salamone, con cui i dipendenti transiterebbero alla società di scopo Belice Impianti e che porterà poi alla firma del contratto di lavoro dei dipendenti. Contratto che comunque scadrà il 30 giugno. Non si è trovato l’accordo e la curatela fallimentare (che non si è peraltro presentata all’incontro), ha dato una sorta di aut aut: o si firma tutto entro il 26 maggio, oppure tutti i dipendenti dovranno essere licenziati.
Secondo nodo, la presidenza della Srr. Al momento c’è Filippo Di Matteo. Ma l’ex sindaco di Monreale non è visto di buon occhio da molti ed è stato proposto alla presidenza Nazzareno Salamone, ex assessore sempre della giunta di Di Matteo a Monreale e presidente della nuova società di scopo che dovrebbe far transitare i dipendenti dall’Ato alla nuova Srr. Ma anche su questo nome ci sono parecchie perplessità. Terzo nodo da sciogliere, la ripresa del servizio di raccolta rifiuti. Piero Capizzi, sindaco di Monreale, ha prolungato il contratto con la ditta esterna, la Tech Servizi, per altri 5 giorni, cioè fino al 25, immaginando che il 26 la situazione si normalizzi, i dipendenti firmino il loro contratto e la situazione torni alla normalità.
Situazione troppo ottimistica, a nostro modo di vedere, visto quanto è accaduto oggi. Molti sindaci dell’ex Ato hanno chiesto tempo e c’è chi pensa ad una soluzione “in house”, come Altofonte e Santa Cristina Gela. La soluzione, però, della vicenda non sembra giunta in porto. Ed il 26 maggio incombe rapidamente. Poche ore ancora per conoscere il destino dei 287 dipendenti dell’ex società ormai fallita. Sempre più nel limbo gli ex dipendenti Ato, che si sentono presi in giro da chi dovrebbe garantire loro il lavoro e, che per domani hanno organizzato una protesta pacifica che rischia di fermare la raccolta dei rifiuti.