Trapanese, disoccupato all'anagrafe, in realtà era un efficiente rivenditore non autorizzato di tablet. Il 39enne, su commissione di insospettabili cittadini che ne conoscevano ed apprezzavano l’abilità manuale, si dilettava a sottrarre dagli scaffali di grandi magazzini ed esercizi specializzati articoli di elettronica e tablet. Sembra che l’uomo nutrisse una predilezione per un noto grande magazzino di via Ugo La Malfa, laddove si sarebbe ripresentato a distanza di 24 ore dopo aver sottratto, impunito, il giorno prima ben 3 tablet. Alla Guardia Giurata che, del responsabile del precedente furto aveva annotato fisionomia e movenze, non sarà sembrato vero, il giorno dopo di incrociare lo stesso individuo nello stesso reparto, quello di elettronica. Immediata la segnalazione al 113 e l’arrivo di una pattuglia. Nelle tasche dell’uomo gli agenti hanno trovato delle vere e proprie “comande”, foglietti di carta con annotati nomi di battesimo, riferimenti cellulari cui erano associati modelli di tablet. Durante le fasi di perquisizione dell’uomo è fatalmente giunta la chiamata da uno dei cellulari annotati. Invitato dagli agenti a rispondere, il trapanese è entrato in contatto con uno dei suoi committenti che ha chiesto notizie sull’articolo ordinato. E’stato così organizzato, un finto appuntamento al quale l'uomo è stato condotto sotto scorta dei poliziotti, in abiti civili. Il richiedente è stato fermato e costretto ad ammettere di aver ricettato due tablet consegnatigli, il giorno prima. Identificato anche un secondo committente indicato sul foglietto. Entrambi sono stati denunciati per ricettazione. Il trapanese invece per furto. Gli apparecchi elettronici sono stati restituiti alla Polizia. Altre indagini sono in corso per verificare altri episodi di furti.