L’indagine ha preso avvio nel mese di giugno scorso quando è pervenuta presso il Commissariato di Manfredonia una lettera anonima in busta chiusa nella quale venivano narrati sommariamente presunti episodi di maltrattamenti che alcuni operatori socio sanitari ponevano nei confronti di alcuni pazienti ricoverati presso la R.S.A. di Manfredonia. All’interno della busta vi era anche una chiavetta USB contenente un file audio video sul quale erano state registrate le urla di un’anziana donna.
Al fine di riscontrare quanto informalmente appreso si è provveduto ad installare diversi presidi tecnici all’interno della struttura oggetto di denuncia, i quali, già dopo pochi giorni dall’attivazione, hanno permesso di registrare numerosi e reiterati abusi, fisici e psicologici, da parte degli operatori a danno di pazienti in età avanzata con patologie altamente invalidanti.
Secondo il Giudice gli indagati si sono resi protagonisti di condotte “prevaricatrici ed inutilmente punitive” ispirate “a mera volontà denigratoria ovvero da un irrazionale intento di ricondurre a contegni di autocontrollo e disciplina soggetti del tutto incapaci, a causa del loro stato fisico e mentale”.
Uno degli indagati è gravemente indiziato anche di aver compiuto delle violenze sessuali nei confronti di due degenti.
– foto: Polizia
(ITALPRESS).