Sono passati 40 anni dalla “Strage della Circonvallazione” di Palermo. In via Ugo La Malfa, sono stati commemorati i carabinieri uccisi dalla mafia: l’appuntato Silvano Franzolin, il carabiniere scelto Luigi Di Barca e il carabiniere Salvatore Raiti. La cerimonia di commemorazione delle vittime si è svolta alla presenza del comandante della legione carabinieri “Sicilia”, generale di brigata Rosario Castello, del prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, del comandante provinciale di Palermo, generale di brigata Giuseppe De Liso, e di altre autorità militari e civili.
Le vittime sono state ricordate con la lettura della biografia, della vicenda delittuosa e della motivazione della concessione della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria ed è stata deposta una corona d’alloro sul luogo dell’attentato. Alla cerimonia erano presenti i familiari delle vittime, una rappresentanza di insegnanti e studenti dell’Istituto d’Arte “Mario d’Aleo” di Monreale, che hanno restaurato la lapide commemorativa dell’eccidio, e una delegazione dell’associazione nazione carabinieri di Palermo. Nella strage della circonvallazione, il 16 giugno 1982, furono uccise cinque persone: il boss catanese Alfio Ferlito, tre carabinieri e il ventisettenne Giuseppe Di Lavore, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei detenuti, poi insignito della medaglia d’oro al valor civile.
L’obiettivo del commando di sicari, armati di kalashnikov, era Ferlito, che era a bordo di una Mercedes, scortato durante il trasferimento dal carcere di Enna a quello di Trapani. Nell’eccidio morirono anche l’appuntato Silvano Franzolin, nato a Pettorazza (Rovigo) il 3 aprile 1941 (sposato con due figli), il carabiniere Luigi Di Barca, nato a Valguarnera (Enna) il 10 aprile 1957 (che lasciò la moglie incinta della figlia) e il carabiniere Salvatore Raiti, nato a Siracusa il 6 agosto 1962, tutti in servizio alla Stazione dei carabinieri di Enna.