Nel quarantesimo anniversario dell’omicidio di Pio La Torre, il presidente del Consiglio comunale di Monreale, Marco Intravaia, ha ricordato la figura del sindacalista e politico che diede un contributo decisivo a far crescere quella coscienza civile e quella strategia politica necessaria per combattere il fenomeno mafioso. Grazie al suo impegno parlamentare, in particolare come membro della commissione antimafia, la legge che porta il suo nome, approvata pochi mesi dopo il suo omicidio, introdusse nel codice penale l’articolo 416-bis, che introdusse per la prima volta nell’ordinamento italiano il reato di “associazione di tipo mafioso” e la confisca dei patrimoni di provenienza illecita. A Monreale, La Torre, ricopri il ruolo di consigliere comunale dal 1964 al 1968.
“Ricorre oggi il quarantesimo anniversario della barbara uccisione di Pio La Torre, caduto sotto i colpi della mafia insieme a Rosario Di Salvo. A Monreale ricoprì la carica di consigliere comunale, lasciando in eredità il suo fervore civico e il suo coraggio. Pio La Torre rappresenta per tutte le istituzioni e, in modo particolare, per il Consiglio comunale che mi onoro di rappresentare e di cui fece parte, un modello di politica senza compromessi, impegnata nella difesa della legalità e del bene comune. Se oggi esiste il reato di associazione mafiosa e la possibilità di aggredire i patrimoni criminali è grazie ad un impegno consumato fino all’estremo sacrificio, verso cui tutti abbiamo il dovere di essere grati”.