Arrivano da tutto il mondo i messaggi di cordoglio per la scomparsa a 87 anni della fotografa palermitana Letizia Battaglia. Con la sua macchina fotografica, ha raccontato la Palermo degli anni di piombo, quella che doveva fare i conti con le stragi di mafia. Fra questi anche l’omicidio del presidente della Regione Piersanti Mattarella.
Per lei anche un messaggio sulla pagina Facebook ufficiale di Leica: “Mi sono sempre sentita soltanto una persona che fotografa”. Oggi il nostro più sentito e affettuoso pensiero va a Letizia Battaglia – si legge nel post della nota azienda produttrice di macchine fotografiche. Noi di Leica continueremo a ricordare la sua Fotografia, le sue testimonianze contro la Mafia, le storie di strada della sua Sicilia e tutti i suoi prestigiosi progetti esposti in tutto il mondo. Mancherà la sua spiccata ma umile personalità, la sua visione del mondo e le mille battaglie che continueremo a celebrare con orgoglio”.
Una folla commossa si è raccolta sin da subito alla camera ardente allestita a mezzogiorno nell’atrio di Palazzo delle Aquile, sede del Municipio, per dare l’ultimo saluto alla fotografa antimafia morta dopo una lunga malattia. La fotoreporter è stata anche assessore comunale. Presenti i familiari, in particolare le figlie Shobha, Patrizia, Cinzia, la sorella Marina Battaglia, strette in un doloroso silenzio; e poi rappresentanti delle istituzioni e semplici cittadini. Alle spalle del feretro, posto al centro della sala, tra le colonne spicca il celebre scatto in bianco e nero della “bambina col pallone” da lei fotografata in uno dei tanti vicoli della Cala nell’estate del 1980.
“So che lei avrebbe voluto una grande festa, ma in questo momento il silenzio è la cosa più preziosa. Lei è anche in ognuno di voi e da figlia mi sento adesso di consegnarla al mondo”. Shobha, figlia di Letizia Battaglia e fotografa come la madre, è molto commossa. “Adesso Letizia non è solo la mia mamma o la mia maestra o la donna che ho più amato al mondo – ha aggiunto – ma è dentro ognuno di noi è questa è la sua libertà e questo è il mio più grande regalo”.
“Letizia fa parte della storia di questa città – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – per lei la politica era la sua esistenza, e ha sempre usato i suoi scatti per cogliere il senso della vita. Lei ha reso visibile ciò che in questa città non lo era. Una donna straordinariamente leggera e qundi, proprio per questo motivo, estrememante scomoda”.
“Con la sua macchina fotografica ha combattuto per tutta la vita contro mafia e ogni genere di malaffare. Ogni scatto, una denuncia potentissima e coraggiosa. Letizia Battaglia ha raccontato, senza false ipocrisie e fuori dagli schemi, gli anni più tragici e difficili di Palermo, della Sicilia, al mondo intero. Se ne va una grande artista, una donna profondamente innamorata della sua terra. Ai familiari le condoglianze mie e del governo regionale”. Le parole del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci commentando la scomparsa della fotografa.
Messaggi anche dal mondo del cinema: “Salutiamo tra le lacrime Letizia Battaglia, grandissima fotografa, anima della Palermo che ha lottato contro la mafia, artista che ha celebrato in un luogo di morte la vita e la bellezza”. Così il regista e scrittore Roberto Andò, ricordando Letizia Battaglia.
“Un abbraccio a Letizia Battaglia, donna carismatica, fotografa e narratrice instancabile. Donna siciliana che ha anche raccontato con grande profondità la sua Palermo. Ci hai lasciato un grande vuoto”. Così su Twitter Lucia Azzolina, ex ministra dell’Istruzione e deputata del Movimento 5 Stelle.
“L’immagine parla. E quando è immagine autentica, colta da un occhio affamato di conoscenza e aperto allo stupore, lo fa in maniera inequivocabile, con un linguaggio diretto che traduce l’emozione in domanda e la domanda in azione. Per questo dobbiamo essere profondamente grati a Letizia Battaglia – così Luigi Ciotti ricorda la fotografa palermitana -. Le sue fotografie non si sono limitate a documentare fatti: hanno espresso il loro lato oscuro, urticante. A volte l’orrore, penso ovviamente alle foto dei delitti di mafia, altre volte le mute speranze di volti segnati dall’impegno e dal desiderio di vita. Senza Letizia e le sue fotografie che hanno impedito di volgere altrove lo sguardo, la storia di Palermo, della Sicilia, ma anche del nostro Paese sarebbero più povere e incomplete. Il modo migliore di ricordarla – aggiunge – è allora procedere ancora più determinati in quel cammino che ci allontana per sempre dai fatti di morte e sempre più ci avvicina a quelli di vita. Nel segno di una persona generosa e mai conforme, che ha ‘allargato l’obiettivò all’impegno sociale e politico incontrando persone e realtà in ogni parte d’Italia, testimone di quell’inesausta sete di verità che rende la vita umana degna d’essere vissuta. Ciao Letizia”.
“Gli scatti di Letizia Battaglia rimarranno per sempre un manifesto di impegno civile”. Lo ha dichiarato il sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano a proposito della scomparsa della fotografa. “Ci ha lasciato Letizia Battaglia, una delle nostre più importanti fotoreporter. Testimone della lotta alla mafia e alla criminalità. I suoi scatti rimarranno per sempre un manifesto di impegno civile ed esempio di coraggio della denuncia, di cui la sua e la mia Palermo si è nutrita”, ha scritto il sottosegretario in un messaggio su Twitter.