Importante riconoscimento per uno dei prodotti del territorio monrealese. I cosiddetti “carduna vruricati” sono stati inseriti nell’Arca del Gusto della fondazione Slow Food per la biodiversità. A segnalare il cardo di Monreale alla Fondazione perchè fosse riconosciuto è stata la Pro Loco di Monreale, attraverso incontri volti alla promozione di questo prodotto agroalimentare unico. La presidente della Pro Loco Amelia Crisantino e gli associati, hanno realizzato una rete di supporto per conseguire questo prestigioso riconoscimento, cooperando con la comunità Slow Food delle Botteghe di Quartiere di cui è portavoce Teresa Armetta, col comune di Monreale e il Comitato Pioppo Comune.
I cardi interrati di Pioppo sono chiamati anche “carduni vruricati”, appunto cardi interrati, perché la pianta è posta sottoterra, al buio, per quindici giorni prima del raccolto in modo che acquisisca il caratteristico colore chiaro e il particolare sapore fra il dolce e l’amarognolo. Si coltiva specialmente nella frazione monrealese di Pioppo ed è disponibile in quantità limitate soltanto nel periodo invernale, dalla festa dell’Immacolata a carnevale. Della pianta, che può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza, non si mangia tutto, ma si consumano solo le foglie interne, più tenere, chiamate coste. Il loro caratteristico sapore è dovuto alla pratica dell’imbiancamento.
Le modalità utilizzate per l’imbiancamento sono varie, consistono principalmente nel legare la pianta in due o tre punti, prima di interrarla nascondendola alla luce e proteggendola anche dal freddo. Il sistema usato dai coltivatori locali consiste nell’avvolgere il cardo con cartoni, carta spessa o paglia prima di interrarlo in buche profonde circa 50-70 centimetri. Il cardo di Pioppo si consuma bollito, crudo e condito con olio e limone, fritto in pastella oppure “a sfincione”, ovvero sbollentato e condito come se fosse uno “sfincione”, il tradizionale cibo di strada siciliano simile ad una focaccia morbida.
I prodotti tradizionali, le razze locali, i saperi raccolti nell’Arca del Gusto appartengono ale comunità che li hanno preservati nel tempo. Sono stati rintracciati e descritti grazie all’impegno della rete che Slow Food ha sviluppato in tutto il mondo con l’obbiettivo di conservarli e diffonderne la conoscenza. I testi delle schede possono essere utilizzati, a fini non commerciali, senza modificarne il contenuto e citandone la fonte, ma esclusivamente per scopi coerenti con la filosofia di Slow Food.