Blitz antidroga nel mandamento mafioso di Porta Nuova, a Palermo. Alle prime ore di questa mattina, nel capoluogo siciliano e a Napoli, i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a 8 ordinanze di custodia cautelare (5 in carcere e 3 ai domiciliari) a carico di altrettanti indagati, accusati di detenzione e cessione, in concorso, di sostanze stupefacenti. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Palermo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Le indagini, coordinate da un pool di magistrati diretti dal procuratore aggiunto Paolo Guido, hanno fatto luce su una fiorente attività di spaccio messa in piedi nei centralissimi quartieri Borgo Vecchio e Kalsa. Nel corso dell’attività investigativa, scattata nel 2019, erano già state arrestate in flagranza di reato 3 persone e sequestrati circa 50 chili di hashish.
L’indagine, avviata dai carabinieri nel gennaio 2019, scaturisce dalla denuncia presentata dal giornalista de Le Iene Ismaele La Vardera che, proprio durante la campagna elettorale fu avvicinato dal nipote di Gino Abbate, “Gino U Mitra”, capomafia della Kalsa che gli offrì un accordo: un pacchetto di 300 voti nel quartiere in cambio di denaro, 30 euro ciascuno. Una proposta, denunciata da La Vardera che filmò di nascosto anche l’incontro con il boss Abbate, così come il resto della sua campagna elettorale diventata poi il film documentario “Il sindaco, Italian politics for dummies”, prodotto da Le Iene.
Secondo il provvedimento cautelare sussistono gravi indizi per affermare: l’esistenza di una pluralità di soggetti legati da forti vincoli di parentela e relazionali, che svolgevano l’attività criminosa nelle aree oggetto dell’indagine. Inoltre, un destinatario della misura cautelare, ancorché detenuto, avrebbe organizzato acquisti e cessioni di sostanza stupefacente, in concorso con alcuni degli altri odierni arrestati; si è confermato un canale diretto di approvvigionamento di hashish tra Palermo e Napoli che, mediante un contatto di intermediazione, consentiva di far giungere nel capoluogo panormita lo stupefacente che sarebbe stato rivenduto al dettaglio ai vari pusher operativi nelle piazze di spaccio dei quartieri Borgo Vecchio e Kalsa. Nel corso dell’indagine erano già state arrestate in flagranza di reato 3 persone e sequestrati circa 50 chili di hashish.
“L’operazione di oggi rappresenta la prosecuzione della forte e concreta risposta delle Istituzioni al grave e pervasivo fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in numerose aree di Palermo, siano esse periferiche o centralissime”. A dirlo sono gli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo. Si tratta dell’ennesima operazione condotta dai militari dell’Arma sotto il coordinamento della Procura di Palermo.
Il 2 novembre scorso allo Sperone i militari della Compagnia San Lorenzo hanno smantellato un’organizzazione fondata su tre famiglie, svelando il ruolo di primo piano svolto dalle donne. Madri e mogli, che non solo curavano i rapporti con i fornitori, ma tenevano anche la contabilità delle piazze di spaccio con baby pusher impegnati a smerciare la droga anche davanti la scuola. Cinquantotto in tutto le misure cautelari eseguite.
A distanza di poco più di 20 giorni, il 23 novembre scorso, nuovo blitz, questa volta nello storico mercato della Vucciria: 11 misure cautelari, tra cui 7 arresti. Un’indagine condotta dai militari della Compagnia di Piazza Verdi e scattata in piena pandemia che ha svelato come lo spaccio non abbia subito uno stop neppure durante il lockdown. Il 30 novembre a Passo di Rigano, invece, gli arresti sono stati 12: i militari della Compagnia di Monreale hanno fatto luce sugli affari di intere famiglie in grado di assicurare ai loro clienti un servizio h24. Centinaia di cessioni di droga che avvenivano pure nella villetta comunale davanti la scuola media del quartiere.
Il 6 dicembre, invece, le indagini dei carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo hanno fatto luce su tre gruppi criminali, strettamente interconnessi e dediti al traffico di sostanze stupefacenti, che si sarebbero riforniti nel quartiere Ballarò per poi smerciare le sostanze stupefacenti principalmente nelle zone di Partanna Mondello, Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo (ex Cep), con ramificazioni anche nei quartieri più centrali della città. Trentuno in tutto le misure cautelari (8 in carcere e 23 agli arresti domiciliari) per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. Il 14 dicembre scorso, invece, a essere colpito è stato il mandamento di Pagliarelli. Otto le misure eseguite nell’ambito di un’indagine che ha fatto luce su un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e deputata alla redistribuzione della droga in diverse aree della città. Il gruppo criminale, con a capo proprio il vertice del mandamento, poteva contare su “un continuo afflusso” di stupefacente garantito dalla rete criminale di rifornimento. Fornitori diversi in base al tipo di droga. L’ultima operazione il 15 dicembre scorso: 11 misure tra Brancaccio e lo Sperone.