“Controllo Integrato del Territorio”, coordinato dalla Questura di Palermo, nel quartiere di Brancaccio ed occhi puntati su un internet point di corso dei Mille. A fare da propulsione all’intervento di Polizia di Stato e Guardia di Finanza, nel contesto di un servizio per altro già pianificato nel corso delle ormai consuete attività volte a stanare e reprimere ogni forma di illegalità cittadina, anche la presentazione di un esposto da parte di cittadini e residenti in zona. La segnalazione dava conto di come, per l’intero quartiere, la presenza dell’esercizio fosse oramai divenuta ingombrante, alla luce dei numerosi pregiudicati visti entrare ed uscire dal locale, spesso dediti ad attività parallele ed illecite e comunque attirati da interessi che, era plausibile, andassero al di là della semplice navigazione su internet . Che i presenti fossero accaniti scommettitori e non cibernauti è risultato chiaro, sin dalle prime battute dei controlli. Il personale del Commissariato Brancaccio, i poliziotti della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale e personale dei Monopoli di Stato, hanno lavorato in stretta collaborazione per verificare come un’ampia porzione del locale fosse stata dedicata alle scommesse. Inequivocabile la natura dell’esercizio desunta da arredi e banconi, tipici di centri scommesse, da stralci di riviste con liste di eventi su cui potere scommettere, da computer e stampanti per collegarsi ed ottenere ricevute di scommesse. A far da cornice il più lampante degli indizi, quel clamore e quello schiamazzo, più da ippodromo e comunque molto distante dalla riservatezza di chi naviga in internet. A fronte di tutto ciò, il gestore dell’attività non ha saputo esibire, perché mai richiesta e mai ottenuta, alcuna licenza di P.S.. Nella sala scommesse di corso dei Mille i poliziotti sono giunti alla stessa conclusione cui sono pervenuti nel corso di decine di analoghi controlli in città. La licenza di P.S. allo svolgimento dell’attività, (raccogliere ed agevolare scommesse) ha come suo presupposto che il server o la piattaforma di riferimento per gli scommettitori sia allocata in Italia. Nel centro scommesse di corso dei Mille, come in molti altri in città, le puntate degli scommettitori palermitani venivano invece fatte convergere su un database gestito da società straniera, nella fattispecie austriaca. Tale scelta ha ricadute che sfuggono ai controlli dell’autorità nazionale, primo tra tutti, l’evasione fiscale rispetto alla corposa mole di giocate raccolte, l’eventuale flusso di denaro transnazionale che può sfociare in riciclaggio e, non ultima, la sleale concorrenza operata nei confronti di chi si è messo al passo con la legge. Gli agenti hanno così sequestrato tutti gli strumenti riconducibili alla raccolta di scommesse, 13 computer e 4 stampanti ed hanno denunciato penalmente il titolare dell’internet point per la violazione della specifica normativa in materia. All’interno del locale sono state controllate una quindicina di persone, 8 delle quali sono risultate pregiudicate. Complessivamente, anche fuori dall’esercizio e per le strade del rione, sono state controllate 70 persone, 37 veicoli, elevate sanzioni per violazioni del codice della strada in 7 circostanze, controllate, infine 13 persone, tra arrestati e detenuti domiciliari.