Tra Beethoven e Mozart, l’Orchestra Sinfonica Siciliana a Monreale

Redazione

Eventi - Mercoledì 16 Marzo 2022

Tra Beethoven e Mozart, l’Orchestra Sinfonica Siciliana a Monreale
L’ingresso al concerto in Cattedrale è libero, ma fino a esaurimento dei posti

14 Marzo 2022 - 11:23

Tra Beethoven e Mozart. L’Orchestra Sinfonica Siciliana avvia il Tour di primavera in Sicilia con un programma estremamente interessante e di grande attrattività. A Monreale (Duomo, ore 21) il 16 marzo, l’Oss presenta un programma straordinario, noto al pubblico degli appassionati e non solo, voluto dalla direttrice artistica della Foss, Gianna Fratta. L’ingresso al concerto è libero, fino a esaurimento dei posti.

In apertura del concerto, l’Ouverture in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven, composta nel 1807 per la tragedia Coriolano di Heinrich Joseph Collin, doveva far parte di un intero ciclo di musiche per l’analogo testo teatrale. Ebbe un prologo nel marzo del 1807 nel palazzo del principe Lobkovitz sotto la direzione dello stesso Beethoven, durante il quale
furono eseguite anche la Quarta sinfonia e il Quarto concerto per pianoforte e orchestra. La data ufficiale dell’esecuzione avvenne il 24 aprile successivo. In questa ouverture emerge la tragica grandiosità di un personaggio della cui realtà storica non si ha certezza, Coriolano, che, dopo aver conquistato la città volsca di Corioli, era stato esiliato dai Romani per aver esercitato in modo dispotico il potere.

Rifugiatosi presso i Volsci, aveva deciso di vendicarsi dei Romani guidando l’esercito volsco contro la sua patria. Quando ormai era alle porte dell’Urbe, Coriolano fu raggiunto dalla madre Veturia e dalla moglie Volumnia con i due figlioletti in braccio. Le due donne lo implorarono di non insorgere contro Roma, per cui il condottiero, esaudendo la loro ardente preghiera, si ritirò, ma fu messo a morte dai Volsci che lo accusarono di tradimento. (Durata: 9′). A seguire, l’ultimo dei concerti per violino e orchestra che compose Mozart, nel 1775. Si tratta del Concerto n.5 Turkish in la maggiore per violino e orchestra KV 219. Mozart successivamente, tranne in un solo caso, non fece più ricorso a questo strumento solista per le sue composizioni, privilegiando altri strumenti come il corno, l’oboe, il pianoforte, l’arpa e il clarinetto. Eppure il violino fu strumento amatissimo dal salisburghese che già a quattro anni suonava magnificamente e precocemente al cospetto del padre Leopold che aveva istruito talmente bene il figlio da poterlo proporre nei concerti di corte. Si compone di tre movimenti: Allegro aperto (la maggiore) (mi maggiore) Rondò. Tempo di Minuetto (la maggiore). E’ chiamato Türkish per la presenza nel terzo movimento di elementi che nell’immaginario dell’epoca erano riconducibili allo stile musicale turco (Durata: 29′).

Sarà il celebre violinista salentino Alessandro Quarta, definito dalla Cnn “Musical Genius”la vedette del Cine-Teatro Impero. Quarta, autentica star del violino, famoso per aver suonato nelle più famose orchestre del mondo, diretto da direttori del calibro di Maazel, Mehta, Chung, Pretre, è un volto noto al grande pubblico televisivo per aver spaziato dalla musica classica alla musica rock in compagnia di celebri artisti, dal concertone del 1° maggio a Roma al palcoscenico del Festival di Sanremo, dal teatro antico di Taormina a quello di Verona, e per aver collaborato a progetti artistici con James Taylor e Roberto Bolle. Un artista a tutto campo, soprendentemente a suo agio con il repertorio classico e con quello pop-rock, al punto di essere celebrato a Montecitorio nel 2017 come “eccellenza musicale italiana nel mondo”. Suona un Alessandro Gagliano del 1723, un Giovanni Battista Guadagnini del 1761 e 2 violini moderni di Ezia Di Labio. E poiché la musica si impara fin da piccoli in famiglia ed è un patrimonio comune, a dirigere l’Orchestra Sinfonica Siciliana ci sarà il fratello Massimo Quarta, anche lui violinista. Quarta ha studiato al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce e si è specializzato in violino con Beatrice Antonioni, Salvatore Accardo, Abram Shtern, Pavel Vernikov. Nel 1991 è stato il primo italiano, dopo Salvatore Accardo nel 1958, a vincere il Premio Paganini di Genova: da allora ha intrapreso una carriera internazionale che lo ha portato ad esibirsi in sale quali la Philharmonie di Berlino, la Salle Pleyel e il Théâtre du Châtelet di Parigi, il Metropolitan art space di Tokyo. Si dedica inoltre alla direzione d’orchestra ed è docente presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano. Suona un violino G. A. Rocca del 1840.

Sarà infine proposta in chiusura la celebre Sinfonia n.5 in do minore, op.67 di Beethoven, notissima al grande pubblico per i celebri rintocchi iniziali con i quali il compositore indicava “il destino che bussa alla porta”. Composta tra il 1804 e il 1807, anche se fu completata nel 1808, la Quinta sinfonia è dedicata al principe Lobkowitz e al conte Rasumovsky. A dirigerla per la prima volta fu lo stesso Beethoven, insieme alla Sesta e ad altri lavori in un lunghissimo concerto tenuto al Theater an der Wien a Vienna il 22 dicembre 1808. Il pubblico però l’accolse bene, forse perché infreddolito da un’autentica maratona di note durata quattro ore. Ma il critico Ernst Theodor Amadeus Hoffmann spese parole quanto mai elogiative definendola una composizione meravigliosa. Si compone di 4 movimenti: Allegro con brio; Andante con moto; Allegro Allegro, sempre più allegro, Presto. (Durata: 29′) (ore 9-13). Per info (tel. 0916072532/533 – biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it).

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